La Guerra che non finisce!


Per fare un po’ di chiarezza e per ricordare le tappe di una guerra infinita ho elencato in modo sintetico la cronologia del conflitto Israelo – Palestinese. Conflitto che ha origini lontanissime e motivi molto profondi. Un ripasso storico per cercare di capire l’ attualità e gli attacchi di questi giorni. Tenendo presente che gli oppressi e gli oppressori sono cosa molto diversa. E che ogni uomo su questa terra ha diritto di vivere libero e in pace. Alla Fine della “Storia” un Glossario che spiega le sigle, i gruppi, i protagonisti.

1869 – Inaugurato il canale di Suez. Da questo punto in poi il Vicino e il Medio Oriente assumono una straordinaria importanza strategica per tutti i paesi europei interessati ai commerci con l’Oriente, Gran Bretagna e Francia sopra tutti.

1896 – T. Herzl scrive “Lo Stato Ebraico”, base politica del sionismo

1897- Agosto: si riunisce a Basilea il primo congresso Sionista

1915-16 Gli inglesi appoggiano l’idea di uno Stato arabo in cambio della ribellione all’Impero Turco.

1916 – Con l’Accordo segreto Sykes-Picot Francia e Gran Bretagna si spartiscono il Medio Oriente.

1917 – Novembre: Lord Balfour a nome di Sua Maestà Britannica invia a Lord Rothschild, per la federazione sionista, una lettera in cui si dichiara che la Gran Bretagna “vede con favore lo stabilirsi in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico…”

1917-18 – Le truppe inglesi conquistano la Palestina.

1918-20 – Esodo delle comunità ebraiche russe a seguito di violenze e devastazioni dovute la guerra civile che segue la rivoluzione russa. Come già in occasione dei pogrom del 1881 e del 1904 solo una piccola parte emigra in Palestina.

1920 – Alla Conferenza di San Remo l’ex Impero Ottomano viene spartito tra le potenze vincitrici del primo conflitto mondiale. La Palestina é assegnata alla Gran Bretagna che nomina subito una amministrazione civile e inizia a favorire l’emigrazione ebraica.

1920 – Nasce l’Haganah, un’organizzazione paramilitare ebraico-sionista incaricata di contrastare i nemicidel Sionismo, anche ricorrendo ad atti intimidatori nei confronti delle popolazioni autoctone.

1922 – La Società delle Nazioni ratifica il mandato britannico sulla Palestina.

1929 – Viene costituita l’Agenzia Ebraica al fine di favorire l’emigrazione e la formazione di colonie ebraiche in Palestina. Dal 1880 al 1929 gli ebrei emigrati in Palestina sono 120.000 su circa 4 milioni di ebrei emigrati dall’Europa centro-orientale.

1931 – Nasce l’Irgun, organizzazione sionista terrorista.

1936-39 – Sciopero generale della popolazione palestinese che protesta contro il regime mandatario britannico per la crescente emigrazione ebraica. Lo sciopero si trasforma nell’estate del ’36 in aperta ribellione armata. Al termine della rivolta nel ’39 le vittime palestinesi saranno 15.000.

1937 – La commissione britannica presieduta da lord Peel propone una spartizione tra ebrei e arabi della Palestina. La proposta è respinta dai sionisti. Al momento gli ebrei sono il 28% della popolazione totale. La banda armata ebraica Irgun, fondata da filo fascista Jabotinskij, attacca sistematicamente la popolazione palestinese.

1940 – In disaccordo con la tregua stipulata tra l’Irgun e le autorità britanniche viene fondato il Lehi da Avraham Stern, detta banda Stern, che si specializzerà in attacchi terroristici contro le forze inglesi e contro i palestinesi

1939-45 – Inizia lo sterminio sistematico degli ebrei ad opera dei nazisti. L’Agenzia Ebraica organizza l’immigrazione clandestina in Palestina respingendo le limitazioni imposte dal “Libro Bianco” britannico del ’39.

1944 – Il gruppo paramilitare sionista Stern uccide al Cairo il Ministro britannico per il Medio Oriente. Riprendono gli attentati contro gli arabi e in alcuni casi contro le forze britanniche.

1945 – Si costituisce la Lega Araba ad opera di Egitto, Siria, Arabia Saudita, Yemen, Giordania, Iraq, Libano. Successivamente aderiranno Libia, Sudan, Tunisia, Marocco, Kuwait, Algeria, Somalia e altri Stati africani. L’OLP ottiene un seggio.

1946 – Un attentato del gruppo sionista Irgun demolisce quasi completamente l’Hotel King David che ospita i servizi principali dell’amministrazione civile della Palestina, rimangono uccise 91 persone in prevalenza inglesi ed arabi, ma anche 15 ebrei.

1946 – L’ONU predispone un piano di divisione della Palestina in due Stati: uno arabo (con il 45% del territorio, popolazione ebraica quasi nulla) e l’altro ebraico (55% del territorio, ma con ebrei in maggioranza solo nella regione di Tel Aviv–Gerusalemme e minoranza altrove), mantenendo Gerusalemme come territorio neutrale sotto l’egida dell’ONU.

1947 – Febbraio: La Gran Bretagna annuncia la rinuncia al suo mandato sulla Palestina e porta la questione davanti alle Nazioni Unite. 29 novembre, l’Assemblea Generale dell’O.N.U. adotta con una maggioranza dei due terzi la risoluzione 181 per la divisione della Palestina in due stati e una zona internazionale per Gerusalemme. I gruppi sionisti intensificano gli attacchi contro i villaggi arabi che mirano alla distruzione delle case così da impedire il ritorno della popolazione araba.

1947–8 – Primi scontri sul confine tra nazioni della Lega Araba e coloni ebraici e inizio della “pulizia etnica” nei confronti dei residenti arabi nel territorio assegnato agli ebrei da parte dei gruppi armati ebraici (che causerà più di 100.000 profughi e alcune centinaia di morti e porterà i coloni ad essere maggioranza nella maggior parte del territorio loro assegnato)

1948 – Febbraio: l’O.N.U. valuta in 869 i morti nei combattimenti tra arabi e gruppi paramilitari ebraici, si forma l’esercito volontario arabo di Fawzi Al-Kawakji. 9-10 Aprile: truppe paramilitari ebraiche dell’Irgun compiono il massacro del villaggio arabo di Deir Yassin, la C.R.I. conta 254 cadaveri, gli attacchi terroristici degli ebrei provocano un’impennata nel numero dei profughi arabi che passano da 60 mila A 350 mila in un solo mese. 4 Maggio: fine del mandato britannico 15 maggio: proclamazione dello Stato di Israele Gli Stati Uniti riconoscono de facto il nuovo stato, il 17 Israele viene riconosciuto de jure dall’Urss. 15 Maggio: le forze armate egiziane, irachene, siriane, libanesi e transgiordane entrano in Palestina.

15 Maggio -7 gen ’49 Prima guerra arabo –israeliana,

1948-1949 – Guerra di Palestina: leforze arabe, mal dirette e corrotte, vengono ripetutamente battute e le successive tregue sono regolarmente violate dalle forze ebraiche che il 31 maggio danno vita alle Forze di Difesa d’Israele (Tsahal). A luglio Israele occupa Lydda, Ramleh, Nazareth, a ottobre occupa il deserto del Neghev e la Galilea. Intanto il 17 di settembre il mediatore delle Nazioni Unite, conte Bernadotte, che si era ripetutamente espresso per il rientro dei profughi palestinesi viene ucciso dai terroristi israeliani della bandaStern. Tra gennaio ed aprile del ’49 si firmano gli accordi di Rodi tra lo Stato di Israele e la maggioranza degli Stati Arabi. 11 Maggio:l’O.N.U. riconosce lo Stato di Israele, il suo riconoscimento era stato negato a novembre del ’48, che mette in attotutta una serie di norme per impedire il rientro dei 879 mila profughi palestinesi e per appropriarsi delle loro proprietà. 10 Dicembre:l’O.N.U. decide l’internazionalizzazione di Gerusalemme, mentre Israele sposta la sua capitale da Tel Aviv a Gerusalemme.11 Dicembre:l’O.N.U. adotta la risoluzione 194 che prevede il diritto al rientro dei profughi palestinesi.

1950 – 4 Aprile:annessione della Cisgiordania da parte della Giordania, mentre l’Egitto prende il controllo di Gaza.

1951 Ottobre: Israele rifiuta il piano di pace dell’O.N.U. accettato da Siria, Egitto, Libano e Giordania.

1953 – Sistematiche rappresaglie israeliane oltre il confine giordano dopo ogni attacco subito in Palestina. 14 Ottobre: in seguito ad un attentato che costa la vita ad una donna e due bambini il comandante Ariel Sharon guida un’azione militare contro il villaggio giordano di Kibya che porterà all’uccisione di 53 abitanti.

1955 28 Febbraio: attacco israeliano contro postazioni egiziane a Gaza.

1956 – Ottobre-Novembre:nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell’Egitto di Nasser, Gran Bretagna, Francia e Israele firmano gli accordi segreti di Sèvres contro l’Egitto. 29 Ottobre-6 Novembre: Guerra per il Canale di Suez, truppe israeliane entrano via terra in Egitto, mentre paracadutisti franco-britannici tentano di occupare la zona del canale. La forte reazione egiziana e la minaccia sovietica spingono gli Usa a dissociarsi, Francia e Inghilterra si ritirano, Israele lo farà solo nel marzo del ’57. Durante la guerra di Suez reparti dell’esercito israeliano compiono massacri Kafr Qasem (48 morti) Khan Yunes (60 moti), a Gaza viene ritrovata una fossa comune con 39 corpi, ma il sindaco denuncia la scomparsa di 700 persone.

1964 – 29 maggio: nasce l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, OLP, inizialmente controllata dai governi arabi e dalla Lega Araba, viene sempre più contestata dalla nascita di nuove formazioni politiche che tolgono spazio ai vecchi notabili. Dopo il 1967 OLP conquista la sua autonomia e si dà una propria linea politica.

1965 – Gennaio: Prima azione militare di Fatah.

1966 – 23 febbraio: Colpo di stato di sinistra in Siria e maggior attività di OLP contro Israele.Nuova rappresaglia israeliana in Giordania comandata da Ariel Sharon, viene attaccato il villaggio di Samu, distrutte 120 case, i morti sono 18.

1967- Grave tensione in tutto il Medio-Oriente, Egitto e Siria denunciano pubblicamente i preparativi militari di Israele. Maggio: l’Egitto chiede il ritiro delle truppe O.N.U., occupa le zone smilitarizzate nel ’57 e blocca il golfo di Aqaba. A fine maggio Iraq e Giordania entrano a far parte del patto militare siriano-egiziano. Con il pretesto di difendersi dall’accerchiamento arabo Israele lancia un fulmineo attacco. 5 Giugno: alle ore sette l’aviazione israeliana entra in azione distruggendo a terra il 90% dell’aviazione di tutti i paesi arabi. 10 Giugno: Israele ha già completato l’occupazione del Sinai, di Gaza (dell’Egitto), delle alture del Golan (della Siria) e di Gerusalemme araba che si annetterà il 27 dello stesso mese, e della Cisgiodania (della Giordania). Gaza e Cisgiordania, con una popolazione prevalentemente araba, costituiscono i Territori Occupati. Ad un mese dalla guerra i profughi palestinesi sono già 100 mila, diventeranno 300 mila, Israele inizia subito la politica di insediamento dei coloni. 1 settembre: Summit della Lega Araba a Khartum 22 Novembre: L’O.N.U. approva la risoluzione 242 che prevede il ritiro delle forze israeliane dai territori occupati.

1968 – 21 Marzo:in un’azione di rappresaglia le forze israeliane sconfinano in Giordania e attaccano il villaggio di Karameh ma la resistenza dei guerriglieri palestinesi li costringe al ritiro.

1968-1969 Si apre un ampio dibattito all’interno della resistenza palestinese, nascono nuove formazioni che si richiamano al movimento operaio tra le quali il Fronte Democratico Popolare per la liberazione della Palestina.

1969 – Febbraio: al V congresso dell’O.L.P Arafat diventa presidente del Comitato Esecutivo. 3 Marzo: La Commissione O.N.U. per i diritti umani condanna Israele per “le continue violazioni dei diritti umani” nei territori occupati.

1970 – Guerra d’attrito tra Israele ed Egitto. 21 Ottobre: dopo ripetuti scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito libanese si arriva ad un accordo con mediazione egiziana che regolarizza la presenza armata dei palestinesi in Libano.

1970 – Guerra d’attrito Israelo-Egiziana Gravi scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito giordano. Settembre: il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina compie vari dirottamenti di cui due in Giordania, l’OLP espelle il rappresentante del FPLP. 17 Settembre: Re Hussein di Giordania con il pretesto dei dirottamenti fa attaccare i campi palestinesi che vengono bombardati, è iniziato il “Settembre nero”. Quando viene firmata la tregua, con la mediazione di Nasser, i morti sono 4.600 ed i feriti oltre 10.000. A seguito di questi avvenimenti la resistenza palestinese si compatta e da’ vita ad un Comitato Esecutivo rappresentativo di tutte le forze. I Palestinesi spostano le loro basi in Libano.

1972 – 8 Luglio: con un attentato attribuito agli israeliani viene assassinato a Beirut Ghassan Kanafani, intellettuale di spicco, scrittore ed artista palestinese impegnato politicamente con il FPLP. Sempre con un attentato Roma viene ucciso il rappresentante dell’OLP Wail Zwaiter. 5-6 Settembre:l’organizzazione palestinese Settembre nero attacca la delegazione israeliana ai Giochi Olimpici di Monaco, rimangono uccisi diversi atleti.

1973 – 10 Aprile: incursione israeliana in Libano per uccidere tre alti esponenti dell’OLP, manifestazioni di solidarietà con i palestinesi in tutto il Libano. 1-2 Maggio: scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito libanese. 10 Agosto: gli israeliani costringono all’atterraggio l’aereo su cui credono si trovi Habbas, leader del FPLP. 6 –26 Ottobre: Guerra del Kippur, Egitto e Siria attaccano Israele e tentano di riconquistare i territori persi nel ’67. All’attacco prendono parte anche giordani, iracheni, marocchini e il fronte palestinese costituitosi nei territori occupati.Dopo alcune sconfitte iniziali gli Israeliani riprendono il controllo della situazione e contrattaccano. 22 Ottobre: l’O.N.U. adotta la risoluzione 338 che impone un cessate il fuoco, accettato dalle parti. E negoziati diretti. In realtà Israele continua la controffensiva e solo dopo minaccia dell’URSS si ferma. L’armistizio è firmato 11 novembre.

1974 – 9 Giugno: nell’OLP si fa strada l’idea della nascita di un mini stato in tutti territori liberati. Il FPLP, in disaccordo, esce dall’OLP e fonda il Fronte del Rifiuto. 14 Ottobre: l’OLP è invitato all’ONU come legittimo rappresentante del popolo palestinese. 26-28 Ottobre: al vertice dei paesi arabi di Rabat l’OLP è riconosciuta legittimo rappresentante del popolo palestinese. Anche la Giordania riconosce l’OLP rappresentante del popolo palestinese. 13 Novembre:Arafat parla alla tribuna dell’ONU

1975 – 13 Aprile: Guerra Civile in Libano. Dopo un attacco falangista ad un autobus che trasporta palestinesi e libanesi al campo di Sabra iniziano scontri tra palestinesi e milizie falangiste in tutto il Libano. Gli scontri si trasformeranno in guerra civile. Le forze progressiste libanesi creano il Movimento nazionale a cui si alleano in un secondo momento i palestinesi. Le forze di destra, prevalentemente cristiano-maronite, si raccolgono attorno alle Falangi di Gemayel e danno vita al Fronte libanese. Iniziano anche i primi bombardamenti israeliani sul Libano. Ottobre: un vertice arabo a Riyad impone, a tutti i belligeranti, una tregua, la guerra civile e ufficialmente finita. Il Libano è stremato: 30.000 morti, 65.000 feriti, 600.000 rifugiati. 10 Novembre: l’ONU stabilisce il sionismo è una forma di razzismo.

1976 – 30 marzo: i palestinesi d’Israele organizzano la “Giornata della Terra”, la polizia israeliana reprime duramente e uccide sei manifestanti. 1 Giugno: In Libano, OLP e Movimento nazionale libanese sono militarmente in vantaggio, ma la Siria entra nel paese con una “Forza araba di dissuasione”, permettendo alla destra falangista di Gemayel di salvarsi dal tracollo. 22 Giugno: Le Falangi approfittano di questa nuova situazione per assediare il quartiere di Beirut Tell el-Zaatar. In 52 giorni di assedio moriranno 2.000 palestinesi, Sharon dichiarerà più tardi che ufficiali israeliani hanno affiancato i falangisti.

1977- 12-20 Marzo: Al XIII Consiglio Nazionale Palestinese dell’OLP al Cairo viene definitivamente accettata l’idea dell’edificazione di uno Stato palestinese indipendente su una solo parte della Palestina storica.17 maggio: La destra del Likud vince le elezioni in Israele. Il suo leader, Menahem Begin, responsabile della strage di Deir Yassin, diventa Primo Ministro. 1 Ottobre:dichiarazione americano-sovietica sulla pace in Medio-Oriente, appoggiata dall’OLP 19-21 Novembre: Il Presidente egiziano Sadat compie una clamorosa visita a Gerusalemme.

1978 – 14 Marzo: Israele invade il Sud del Libano. Centinaia di morti tra i civili palestinesi e libanesi, l’ONU crea una forza militare per separare Libano e Israele. 20 marzo:Israele raggiunge in fiume Litani, verrà costretto dall’ONU a ritirarsi. L’ex maggiore dell’Esercito libanese Haddad con il sostegno di Israele crea una forza militare che controlla una fascia di confine con Israele chiamata “Libano Libero”. Le sue milizie diventeranno l’esercito del Libano del Sud”, nell’84 Haddad, deceduto, sarà sostituito dal Generale Lahad. Israele sostiene apertamente le milizie falangiste cristiane, a Beirut si riapre la caccia al palestinese. Al termine della guerra si contano 4.000 vittime, l’80% dei villaggi del sud del Libano sono distrutti. 17 Settembre: Con il patrocinio americano viene firmato l’accordo di Camp David tra Egitto e Israele. Prevede il ritiro israeliano dal Sinai (che avverrà solo nel ’82) e successivi negoziati tra giordani, egiziani, israeliani e palestinesi per una autonomia di Gaza e Cisgiordania. Questi negoziati non avranno mai inizio mentre Israele continua a tappe forzate la sua politica di colonizzazione in tutti i territori occupati nel ’67, contro ogni legittimità internazionale. Gli accordi di Camp David sono un duro colpo alla resistenza palestinese, libera gli israeliani dal fronte sud e crea grosse divisioni nel mondo arabo.

1979 – Rivoluzione islamica in Iran; Khomeini assume il potere e proclama la repubblica fondata sui principi dell’Islam.

1980 – Luglio: contro ogni legalità internazionale e le molte risoluzioni O.N.U. Israele proclama Gerusalemme città “intera e unificata” capitale di Israele. La maggior parte dei governi stranieri non riconosce Gerusalemme come capitale.

1981 – Il presidente Egiziano Anwar Sadat viene ucciso da estremisti arabi. Aprile: bombardamento israeliano su Tiro e Sidone. 30 Giugno: Begin conserva la maggioranza alle elezioni israeliane. 17 Luglio: bombardamento israeliano di Beirut con centinaia di morti. Nel sud del Libano inizia una vera e propria guerra tra esercito israeliano e forze palestinesi, che reggono il confronto militare provocando perdite agli israeliani e ai loro collaborazionisti. I combattimenti vengono sospesi solo dopo un cessate il fuoco tra armata israeliana e forze palestinesi. In Israele la stampa parla di riconoscimento de facto dell’OLP 14 Dicembre: il Governo israeliano annuncia l’annessione del Golan siriano occupato nel ’67, la comunità drusa risponde con massicce proteste, che proseguiranno per mesi represse dagli israeliani.

1982 Marzo-Aprile: manifestazioni palestinesi nei territori occupati represse dagli israeliani con molti morti e la destituzione di sindaci di molte città e villaggi. 25 Aprile: fine dell’evacuazione del Sinai da parte israeliana. 3 Giugno: attentato all’ambasciatore israeliano a Londra (rivendicato da Abu Nidal). Israele risponde con l’operazione “Pace in Galilea” che dovrebbe portare, secondo Sharon, alla distruzione totale dell’OLP. 4-5 Giugno: bombardamenti a tappeto dei quartieri palestinesi a Beirut e su tutto il Libano meridionale. 6 Giugno: Le truppe israeliane entrano massicciamente in Libano affiancate dalle milizie di Haddad. 9 Giugno: battaglia tra israeliani e siriani, che il giorno 11 accettano un cessate il fuoco. Il giorno seguente anche i palestinesi accettano una sospensione dei combattimenti. Luglio-Agosto: prosegue il dispiegamento israeliano che con le milizie falangiste mettono sotto assedio Beirut Ovest, che viene bombardata e privata di luce e acqua. Agosto: La mediazione USA porta alla creazione di una forza di interposizione (USA, Francia, Italia) che arriva il 21 di Agosto e che garantisce l’uscita delle formazioni palestinesi e dovrebbe garantire la sicurezza dei civili palestinesi. 13 Settembre: I contingenti di interposizione si ritirano mentre Israele continua i bombardamenti sugli insediamenti palestinesi sia a Nord che al Sud del Libano. 14 Settembre: Bechir Gemayel capo delle milizie falangiste e nuovo Presidente del Libano viene ucciso insieme a 24 suoi collaboratori in un attentato che distrugge la sede falangista. Nello stesso giorno gli Israeliani, contrariamente agli accordi presi, entrano a Beirut Ovest, il 15 Settembre tutta Beirut Ovest è presidiata dall’Esercito d’Israele. 16 Settembre: Sabra e Chatila. Nella notte miliziani falangisti e gli uomini di Haddad penetrano nei campi di Sabra e Chatila e per 40 ore compiono massacri e violenze indescrivibili. Varie fonti, anche israeliane parlano di 3.000-4000 morti e scomparsi. Tutto avviene sotto la supervisione israeliana che illumina i campi a giorno e blocca tutte le vie d’accesso ai campi, sia per chi vuole scappare che per chi vuole entrare per scoprire cosa sta avvenendo. In Libano gli israeliani saccheggeranno il Centro di ricerchepalestinesi asportando o distruggendo 25.000 volumi e manoscritti, al fine di distruggere non solo l’OLP ma qualsiasi segno dell’identità e della storia del popolo palestinese. A Tel Aviv 400.000 persone manifesteranno il loro sdegno per quello che l’esercito israeliano sta facendo in Libano, il 28 Settembre il governo Begin, che in principio nega ogni responsabilità, é costretto ad accettare la costituzione di una commissione d’inchiesta. Il presidente Pertini invia un corpo militare Italiano a difesa di Sabra e Shatila comandato dal gen. Angioni. Gli italiani hanno avuto un ferito. Gli Americani hanno avuto 220 morti. 9 Settembre:al summit arabo di Fez la risoluzione finale lancia un appello per la creazione di uno Stato palestinese indipendente, ribadisce che l’OLP é il legittimo rappresentante del popolo palestinese e invoca la pace nella regione. 20 Settembre:Hussein di Giordani propone la creazione di una “Confederazione giordano-palestinese”.

1983 – 8 Febbraio: La commissione d’inchiesta su Sabra e Chatila ammette le responsabilità israeliane, del Ministro della Difesa Sharon, del Comandante di Stato Maggiore Eytan e dello stesso Begin. Sharon verrà costretto a dimettersi, sotto la pressione dell’opinione pubblica israeliana, da Ministro della Difesa, ma manterrà un ruolo nel governo Begin. 14-18 Febbraio: Consiglio Nazionale ad Algeri trova una precaria intesa unitaria.Riconferma Arafat Presidente, vota un documento su un possibile Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza e lancia un appello alla trattativa a qualsiasi forza israeliana disposta a riconoscere i diritti del popolo palestinese. 17 maggio: accordi di pace tra Israele e Libano, gli Israeliani iniziano il loro ridispiegamento verso il Libano del sud. 28 Agosto: Begin annuncia le sue dimissioni dovute anche all’insuccesso dell’operazione “Pace in Galilea”, viene sostituito dal “falco” Shamir.Agosto-Settembre:riprende la guerra civile in Libano, scontri tra sciiti e falangisti e tra falangisti e drusi nella zona dello Chouf. Il 9 settembre nasce il Fronte di Resistenza Nazionale Libanese che annuncia attentati a tutto il personale straniero. Settembre-Ottobre viene concordata una tregua che viene sistematicamente violata in tutto il Libano, fallisce la Conferenza di riconciliazione a Ginevra e la successiva a Losanna (marzo ’84) non avrà migliore esito. Novembre: Arafat è costretto ad uscire da Tripoli per l’assedio congiunto dei siriani e del palestinese filo-siriano Abu Mussa.

1984 – L’OLP ripudia il terrorismo 27 Marzo: accordo di riconciliazione tra le varie componenti palestinesi, Al Fatah, FDLP, FPLP e PCP.1 Aprile: i soldati della forza multinazionale si ritirano dal Libano. 23 Luglio: elezioni legislative in Israele, formazione di un governo di “unità nazionale”.

1985 – 11 Febbraio:”Accordo di Amman”, dichiarazione comune di Arafat e Hussein per un “accordo giordano-palestinese” relativo alla formazione di una delegazione congiunta per negoziati di pace di pace nel quadro di un’accordo internazionale. Nel Febbraio del 1986 Hussein di Giordania sospenderà l’accordo di Amman. Primavera: si scatena la”guerra dei campi”. Il movimento sci’ita Amal attacca i campi palestinesi di Sabra, Chatila e Burj al-Barajneh. Gli scontri gli scontri portano a nuovi massacri tra i civili palestinesi e finiranno totalmente solo all’inizio del 1988. 10 Giugno: Israele termina il proprio ritiro dal Libano, mantiene però il controllo di una fascia di territori libanese di confine assieme all’ “Esercito del Libano del Sud” del generale Lahad.1 ottobre:l’aviazione israeliana bombarda il quartier generale dell’OLP a Tunisi,70 morti.

1987 – 20-26 Aprile: al Consiglio Politico Nazionale di Algeri le varie forze palestinesi si riunificano, rimarranno fuori dall’OLP alcune forze legate al regime siriano. 7 Dicembre: in un incidente stradale con un mezzo israeliano muoiono due palestinesi, inizia l’Intifada. La rivolta é inizialmente largamente spontanea e coglie di sorpresa la stessa direzione palestinese che impiegherà mesi per riprendere il controllo degli avvenimenti. Intifada rappresenta l’episodio di lotta palestinese più importante dalla rivolta del 1936/39. Il costo in vite umane sarà altissimo per i palestinesi, 700 morti e decine di migliaia di feriti solo nei primi due anni, oltre a 14.000 detenuti su un totale di 1,7 milioni di abitanti.

1988 – 16 Aprile: Un commando israeliano compie un attenttato a Tunisi ed uccide il numero due dell’OLP Abu Jihad 31 Luglio: Re Hussein di Giordania preoccupato per la possibilità dell’estendersi dell’Intifada ai suoi territori annuncia la decisione di “rompere i rapporti legali e amministrativi tra le due rive del Giordano e fa così svanire la possibilità di una trattativa congiunta giordano-palestinese in vista di una confederazione, l’OLP rimane così l’unico interlocutore in campo. 12-15 novembre: Il XIX Consiglio Nazionale Palestinese,che vede la presenza di tutte le maggiore componenti politiche palestinesi, proclama l’istituzione di uno Stato palestinese econtestualmente riconosce quello israelianononostante l’opposizione delle forze di sinistra dell’OLP, il riconoscimento condizionalmente le risoluzioni ONU no.181, 242, 338 oltre alla condanna dell’uso della violenza e del terrorismo, come base per una conferenza internazionale.13 dicembre: Arafat parla all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riunita a Ginevra, per la mancata concessione del visto USA per recarsi a Washington, e ribadisce le dichiarazioni del XIX CPN palestinese ed invita gli USA ad aprire un dialogo con l’OLP. 14 dicembre: Arafat accetta le condizioni degli USA per colloqui con l’OLP. Fine della guerra iracheno-iraniana.

1989 2-4 Maggio: Yasser Arafat in visita a Parigi dichiara superata la “Carta palestinese”.

1990 – Gennaio: aumenta l’emigrazione degli ebrei russi verso Israele, saranno 200.000 alla fine dell’anno. 20 Giugno: tentativo di sbarco in Israele di un commando palestinese, Bush sospende il dialogo con l’OLP. 2 Agosto: le forze irachene entrano in Kuwait, l’ONU con la risoluzione 660 ne chiede il ritiro immediato. L’OLP cerca di mettere in relazione l’occupazione israeliana con quella irachena, la sua posizione viene fatta passare come filo-Saddam. 8 Ottobre :ebrei aderenti ad un gruppo ortodosso tentano di entrare nella spianata delle moschee di Gerusalemme. Nei successivi scontri con i palestinesi i coloni israeliani e le unità speciali della polizia aprono il fuoco e uccidono 18 palestinesi. L’ONU chiede che venga aperta un’inchiesta, Israele rifiuta. La Siria impone al Libano la fine della guerra civile e instaura la propria egemonia nel paese. 1991 16 gennaio – 28 febbraio: inizia la Prima Guerra del Golfo; 11 Marzo: prima visita del segretario di Stato americano J. Baker a Gerusalemme dopo la guerra del golfo. Il 2 Agosto, alla fine di una serie di incontri, Israele accetterà il principio di una conferenza di pace. 18 Ottobre: dopo un accordo con il Consiglio Nazionale Palestinese e un nuovo giro di consultazioni, James Baker e il suo omologo sovietico annunciano la convocazione di una conferenza di pace da tenersi a Madrid il 30 di Ottobre. Mosca e Tel-Aviv riallacciano rapporti diplomatici, chiusi nel 1967. 30 Ottobre: si apre a Madrid la conferenza di pace patrocinata da Bush e Gorbaciov. Vi partecipano Israele, Egitto, Giordania, Siria e Libano, i palestinesi vengono ammessi come facenti parte di una delegazione giordano-palestinese, visto il rifiuto di Israele di riconoscere l’OLP. Gli incontri proseguiranno fino all’elaborazione di un progetto chiamato “Gaza e Gerico prima di tutto” 10 dicembre: I colloqui di pace bilaterali Israele –Arabi iniziano a Washington.

1992 – 24 Febbraio: il Segretario di Stato americano Baker lega un’eventuale finanziamento a Israele alla sospensione della colonizzazione in Cisgiordania e Gaza. 23 giugno: Itzhak Rabin (laburista) vince le elezioni legislative israeliane 10 Settembre: Itzhak Rabin ipotizza un “ritiro limitato” del Golan in cambio di “pace totale con la Siria”. 24-26 Novembre: durante un viaggio in Israele e Giordania, F. Mitterrand difende il diritto palestinese ad uno Stato e chiede alle autorità israeliane di considerare l’OLP come interlocutore. 16 Dicembre: a seguito dell’uccisione di una guardia di frontiera israeliana da parte del gruppo islamico palestinese Hamas il governo Rabin espelle verso il sud del Libano 415 palestinesi sospettati di essere simpatizzanti del gruppo islamico. Il Consiglio di Sicurezza condanna l’operato di Israele. Il processo di pace si blocca per alcuni mesi.

1993 – 19 gennaio: La Knesset elimina il divieto di contatti con OLP 25 luglio: Israele lancia l’operazione Responsabilità –Accountability, nel sud del Libano 20 Agosto: a quasi due anni di distanza dalla conferenza di Madrid gli incontri si chiudono ad Oslo con la firma di una “Dichiarazione di principi”. 9-10 Settembre: Scambio formale di lettere di riconoscimento tra Israele e OLP. Mentre l’OLP riconosce il “diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza”, il governo israeliano riconosce L’OLP come legittimo rappresentante del popolo palestinese e si impegna a negoziare con l’OLP la pace in Medio-Oriente; 13 Settembre: Israele e OLP firmano la Dichiarazione di principi sull’auto-governo Palestinese. A Washington, con una cerimonia ufficiale presieduta da Clinton, l’OLP con Arafat e il governo israeliano con Itzhak Rabin firmano la “Dichiarazione di principi”. Quest’ultima non rappresenta un accordo di pace ma solo un quadro generale all’interno del quale collocare futuri negoziati tra le parti. L’accordo è approvato il 23 settembre dal Parlamento israeliano e l’11 Ottobre dal Consiglio Nazionale Palestinese. Un mese dopo a Taba in Egitto iniziano i negoziati israelo-palestinesi ed entra in vigore la dichiarazione dei principi che prevede queste scadenze: -13 Dicembre ’93: firma del ritiro israeliano da Gaza e Gerico -13 luglio ’94: elezioni del Consigli Legislativo Palestinese – 13 Dicembre ’95 data limite per l’apertura di negoziati sullo statuto definitivo dei territori occupati -dicembre ’95: ritiro dell’esercito israeliano da Hebron.

1994 25 Febbraio: il colono israeliano Baruch Goldstein, militante della destra ultranazionalista, entra nella moschea di Hebron (al cui interno si trova la Tomba dei patriarchi, Abramo Giacobbe ed Isacco, sacre sia agli ebrei che ai musulmani) e assassina 29 palestinesi in preghiera. Blocco dei negoziati. 29 Febbraio: accordo di Parigi tra Israele e OLP sulle questioni economiche. 4 Maggio: accordi del Cairo. Con cinque mesi di ritardo sul calendario previsto vengono firmati gli accordi “Gaza e Gerico prima di tutto” meglio noti come Oslo. 1 Luglio: Arafat torna a Gaza dopo 27 anni di esilio. 14 Ottobre: Arafat, Peres e Rabin ricevono congiuntamente il Nobel per la pace. 26 Ottobre: Israele e Giordania, dopo la firma di un primo accordo (25 Luglio ’94), firmano alla presenza di Clinton un trattato di pace che prevede accordi sui problemi di frontiera, uso delle acque, terrorismo e sulla cooperazione economica. L’esercito israeliano si ritira dalla Striscia di Gaza che passa sotto la gestione ANP.

1995 – 22 Gennaio: dopo un attentato suicida nei pressi di Netanya, che provoca 19 morti, Israele chiude i Territori Occupati e blocca i negoziati. 25 Gennaio: Arafat si reca ad Amman dove firma la riconciliazione tra giordani e palestinesi. 2 febbraio: Primo summit tra i dirigenti di Egitto, Giordania, OLP e IsraeleAprile: le autorità palestinesi arrestano 170 militanti e simpatizzanti dei movimenti islamici che si oppongono al processo di pace. 17 Maggio: gli USA pongono il veto ad una risoluzione O.N.U. che condanna la politica israeliana degli espropri a Gerusalemme Est. 24 Luglio: attentato rivendicato da Hamas a Ramat-Gan, Israele risponde con la chiusura totale dei Territori. 28 Settembre: Arafat e Rabin firmano gli accordi chiamati “Oslo II” che prevedono estensione dell’autonomia palestinese in Cisgiordania e Gaza. 4 Novembre: Itzhak Rabin viene assassinato da Yigal Amir, studente dell’estrema destra. Viene sostituito da Shimon Peres. Novembre-dicembre: Israele completa il ritiro dalle città palestinesi, esclusa Hebron.

1996 – 21 Gennaio: Prime elezioni Palestinesi. Yasser Arafat viene eletto Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese e la sua organizzazione conquista i due terzi degli 80 seggi al Consiglio Legislativo Palestinese. 25 febbraio: Un attentatore suicida di Hamas si fa saltare in un autobus; 2 –4 marzo: Quattro attentatori suicidi di Hamas uccidono 59 Israeliani Febbraio-Marzo: i servizi segreti israeliani uccidono a Gaza, territorio sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, Yahia Ayash, “l’ingegnere ” di Hamas. L’organizzazione islamica risponde con una serie di attentati che provocano 60 morti. Israele chiude nuovamente i territori e in pochi giorni la polizia palestinese e le forze israeliane compiono decine di arresti tra gli attivisti delle organizzazioni islamiche. 7 Marzo: Prima riunione del Consiglio Legislativo Palestinese a Gaza. Arafat lancia un appello, dietro suggerimento americano, per una conferenza internazionale contro il terrorismo. 13 marzo: La conferenza internazionale contro il terrorismo si svolge in Egitto a Sharm el Sheikh ed é presieduta da Mubarak. Siria e Libano non accettano l’invito mentre non sono ammessi Iran, Libia e Sudan ritenuti paesi che sostengono il terrorismo. Il documento finale conferma la centralità del Medio Oriente per la stabilità mondiale. 7 Aprile: Peres annuncia che il 5 maggio avranno inizio i negoziati sullo statuto definitivo dei territori occupati. Aprile: Shimon Peres autorizza attacchi aerei nel Libano meridionale dove Hezbollah continua la sua lotta contro l’occupazione israeliana. 11 aprile: Israele lancia l’operazione “Frutti dell’ira” nel Libano meridionale 18 Aprile: durante uno di questi attacchi aerei israeliani bombardano la base del contingente di pace ONU delle Isole Fiji presso Canaa (nei pressi di Tiro) che ospitava civili libanesi in fuga dai bombardamenti. Nel corso di un attacco durato mezz’ora verranno uccisi 102 civili, le forze di interdizione ONU in Libano dichiarano di aver chiesto ripetutamente la sospensione dell’attacco. Peres ribalta ogni responsabilità sugli Hezbollah. Mentre l’ONU pubblica un rapporto in cui dichiara “improbabile” che il bombardamento di Canaa sia frutto di un errore, il Consiglio di Sicurezza sotto pressione USA ammette solo un documento che “deplora” l’accaduto. Peres risponde dichiarando che “non ci si può fidare” delle Nazioni Unite. 24 Aprile: Il Consiglio Nazionale Palestinese revisiona (504 voti a favore 54 contro e 14 astenuti) la Carta dell’OLP eliminando tutti gli articoli in contrasto con le dichiarazioni di principio accettate nel 1993 con l’inizio del processo di pace. Firma del Protocollo di Hebron.5 Maggio:Si aprono a Taba i negoziati di pace sullo statuto definitivo di Cisgiordania e Gaza che vedono sul tappeto tutte le questioni più spinose(Gerusalemme, le frontiere, il ritorno dei profughi, le colonie, lo Stato Palestinese). Il negoziato viene subito sospeso in attesa dei risultati delle elezioni anticipate in Israele.29 Maggio: Benyamin Netanyahu con una coalizione che raggruppa destra, estrema destra e partiti religiosi, vince le elezioni in Israele e diventa Primo Ministro battendo per poche migliaia di voti Peres. Il suo programma non fa alcun riferimento al processo di pace ma, ad esempio, prevede la chiusura dell’ “Orient House” di Gerusalemme Est considerata una sorta di sede di rappresentanza dell’Autorità Palestinese. Il nuovo Ministro delle Finanze israeliano, Dan Meridon, dichiara il 19 luglio “……la politica di colonizzazione di massa del Likud non sarà diversa da quella dei Laburisti …….. é chiaro che siamo determinati a non tornare alle frontiere del ’67…”. 24 -29 Settembre: La provocatoria apertura di un tunnel sotto la Spianata delle Moschee scatena scontri con l’ esercito israeliano che invade i territori sotto amministrazione palestinese, ignorando ogni accordo. Sulla Spianata delle Moschee gli israeliani si esercitano al “tiro al palestinese” uccidendo tre persone e ferendone più di dieci. Alla fine degli scontri i morti tra i palestinesi sono 52. 8 Ottobre: Prima visita di Arafat in Israele su invito del Capo di Stato Ezer Weizman.

1997- 15 Gennaio: Protocollo di accordo per il ridispiegamento israeliano nella città di Hebron e sul trasferimento di alcuni poteri all’Autorità palestinese. 25 Febbraio: In violazione degli accordi di Oslo Israele annuncia la costruzione di insediamenti sulle colline di Har Homa, nella zona araba di Gerusalemme. Gli USA mettono il veto ad una risoluzione O.N.U. che invita Israele a rinunciare alla costruzione di queste nuove colonie. Netanyhau e Arafat firmano il Memorandum del fiume Wye. 18 marzo: Barak e Arafat firmano il Memorandum di Sharm el Sheikh 25 Settembre: La polizia palestinese chiude 16 associazioni collegate ad Hamas. Lo stesso giorno i servizi segreti israeliani tentano di uccidere in Giordania il dirigente dell’Ufficio politico di Hamas in esilio, Khaled Mechaal. 1 Ottobre: Sotto la pressione della Giordania Israele libera Ahmed Yassine, capo spirituale di Hamas, che sarà accolto trionfalmente a Gaza il 6 ottobre. Inoltre la Giordania scambia due agenti del Mossad (servizi segreti israeliani) con 35 prigionieri palestinesi.

1998 – 14Maggio: Durante la commemorazione dei 50 anni dell’espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi, conseguenza della nascita di Israele, avvengono gravi scontri tra palestinesi ed esercito israeliano che provocano 9 morti e 1.200 feriti. 21 Giugno: ilGoverno israeliano ratifica il progetto di “Grande Gerusalemme” proposto da Nétanyahu.Il progetto prevede una trasformazione delle colonie alla periferia di Gerusalemme così da realizzare una “Grande Gerusalemme” che da sola coprirebbe il 20% del territorio cisgiordano. 7 Luglio: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite eleva lo statuto della delegazione palestinese a quello di super-osservatore. 13 Luglio:il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiede a Israele di rinunciare al progetto di GrandeGerusalemme. 23 Ottobre: accordi di Wye River. L’Autorità palestinese dovrà recuperare entro 3 mesi un ulteriore13% del territorio di Cisgiordania (1% nella zona chiamata “A” cioè a piena sovranità palestinese e 12% nella zona “B” cioè a sovranità divisacon gli israeliani.Tutto ciò in cambio della repressione dei movimenti ostili al processo di pace e con la C.I.A. come supervisore del piano di lotta al terrorismo. 24 Novembre: inaugurazione dell’aeroporto internazionale di Rafah/Gaza. 18 Dicembre: mentre USA e Gran Bretagna bombardano nuovamente l’Iraq, il Governo Israeliano sospende gli accordi di Wye River. 21 Dicembre: con 81 voti contro 30 il Parlamento israeliano si scioglie e vengono convocate elezioni anticipate per il 17 maggio ’99.

1999 – 7 Febbraio: muore re Hussein di Giordania che viene sostituito da suo figlio re Abdallah II. 25 Marzo: i capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea riuniti a Berlino affermano “il diritto permanente e senza restrizioni all’autodeterminazione dei palestinesi, inclusa la creazione di uno Stato. 4 Maggio: Scade il periodo di autonomia palestinese previsto dalla dichiarazione di principio del ’93. Sotto pressione USA e a seguito di una lettera del Presidente Clinton, il Consiglio centrale dell’O.L.P. accetta di posticipare di un anno la scadenza dei termini per la negoziazione dello statuto finale della Cisgiordania e Gaza e conseguentemente di rinviare la proclamazione dello Stato palestinese indipendente. 1 7 Maggio: elezioni in Israele, il candidato laburista Ehoud Barak vince le elezioni (56% contro il 44% di Nétanyahu) e diventa Primo ministro. 4 Settembre: Arafat e Barak firmano gli accordi di Sharm el-Sheik che ridefiniscono il calendario del ridispiegamento israeliano con ulteriori ritiri dell’esercito israeliano, l’apertura di due collegamenti tra Cisgiordania e Gaza, l’ulteriore liberazione di prigionieri e l’accordo definitivo su tutte le questioni rimaste in sospeso. Il tutto doveva concludersi non più tardi del 13 Settembre 2000 Le FFAA israeliane si ritirano unilateralmente dal Libano del sud. 13 Ottobre: Primo ministro Barak e la principale organizzazione dei coloni si accordano per lo smantellamento di una decina di insediamenti su 42. 15-16 Dicembre: riprendono i negoziati israelo-siriani sospesi nel ’96. I negoziati vengono sospesi senza accordi.

2000 – 24 Maggio: l’esercito israeliano si ritira dal sud del Libano, con largo anticipo sulla data prevista e lascia la zona di sicurezza vuota. L’Esercito del Libano del Sud si dissolve con la partenza degli israeliani. Migliaia di libanesi si riversano nelle zone rimaste sotto occupazione israeliana per quasi 20 anni. Gli Hezbollah conquistano forti simpatie nel mondo arabo per la lotta decennale che ha contribuito alla liberazione del Libano del Sud. 10 Giugno: Muore il Presidente siriano Hafez El Assad. Gli succede suo figlio Bachar. 11 –25 Luglio: Si apre a Camp David la conferenza per lo statuto finale di Cisgiordania e Gaza. Il vertice si chiuderà senza nessun accordo e senza dichiarazioni congiunte. Fonti giornalistiche imputano il fallimento della conferenza alla questione di Gerusalemme e dei luoghi santi, in realtà mediatori palestinesi riferiscono che non c’era accordo quasi su nessun punto in discussione. 28 settembre: In un clima di forte tensione, per le commemorazioni dei massacri di Sabra e Chatila e per l’ennesimo blocco degli accordi di pace, Ariel Sharon (uno dei responsabili del massacro di Sabra e Chatila) si reca in visita, con un folto seguito di poliziotti, alla Spianata delle Moschee. Ne seguono gravi incidenti, il giorno seguente l’esercito apre il fuoco e uccide 7 palestinesi, nelle settimane successive i morti saranno oltre cento. Gli scontri si estendono anche ai villaggi palestinesi all’interno di Israele e ai confini con il Libano dove gli Hezbollah fanno prigionieri tre soldati e un alto ufficiale israeliani. Saltano tutti i tentativi di tregua e il 4 di Ottobre anche il vertice di Parigi finisce senza alcun accordo. Barak pone un ultimatum di 48 ore per il ritorno alla normalità, ma la nuova Intifada continua. 12 ottobre: Due militari israeliani fermati dalla polizia palestinese nei pressi di Ramallah, stranamente all’interno della zona controllata dall’Autorità palestinese, portati alla stazione di polizia,dove vengono linciati dalla folla. La rappresaglia israeliana é immediata, tutte le città palestinesi vengono colpite da razzi e armi pesanti. 17 Ottobre: Si tiene in Egitto a Sharm el-Sheik un nuovo vertice, l’accordo per far cessare gli scontri che ne segue fallisce immediatamente. Nei giorni successivi Barak cerca di formare un governo di unità nazionale e dichiara interrotto il processo di pace . 24 ottobre: Scontri anche al confine con la Giordania dove una marcia di profughi palestinesi che rivendica il “diritto al ritorno” cerca di sfondare i posti di frontiera.9 Novembre: Elicotteri israeliani attaccano un’auto con a bordo due esponenti di Tanzim, ne uccidono uno, ferendo gravemente l’altro. Nell’attacco perdono la vita anche due donne palestinesi che si trovavano casualmente nei pressi della zona dell’attacco. E’ il primo attacco diretto ad assassinare i leader della nuova intifada. Con il fallimento degli accordi di Camp David e la mancata applicazione degli accordi di Sharm el-Sheik l’Autorità palestinese continua a controllare solo il 20% di Cisgiordania (13,1%) e Gaza (70%).

I territori occupati nel ’67 sono divisi in zone a diverso statuto: ZONA A – Sotto il controllo dell’Autorità palestinese, ci sono fondamentalmente i grandi centri abitati. (17,2% secondo Sharm el-Sheik) ZONA B – In queste aree la sicurezza resta nelle mani degli israeliani che vi mantengono quindi esercito e polizia. (23,8% secondo Sharm el-Sheik) ZONA C – Sotto il totale controllo israeliano. (59% secondo Sharm el-Sheik) I nuovi coloni israeliani insediati nei territori in violazione degli accordi di Oslo ammontano a 78.500 con 11.190 nuovi alloggi e gli insediamenti sono passati dai 122 del ’93 ai 141 del 2000. Viceversa i palestinesi senza casa a causa di demolizioni amministrative sono dal ’98 ad oggi 13.000. Sempre con provvedimenti amministrativi sono stati confiscati 35.000 ettari di terra, il più delle volte per la costruzione di strade che collegano gli insediamenti dei coloni e che spezzano ogni continuità territoriale dell’ipotetico stato palestinese. Infine, da Oslo ad oggi, i palestinesi hanno subito 331 giorni di chiusura delle frontiere anche questo impedisce la mobilità intera dei palestinesi che non possono passare da una zona all’altra proprio a causa di quelladivisione in zone dovuta al processo di pace. 23 Dicembre: Il Pres. Clinton presenta i suoi “parametri”. Il primo ministro Barak si dimette dopo aver tentato di varare un governo di unità nazionale, Israele va verso nuove elezioni.

2001 – Gennaio: Tutti i tentativi dell’amministrazione Clinton di varare un nuovo accordo di pace falliscono. Incontri si svolgono a Washington e a Taba, in Egitto, ma senza risultati. Il Quartetto lancia la “Road Map”. Summit in Aqaba per lanciare la “road map”; Mahmoud Abbas é Primo ministro Palestinese; 6 Febbraio: Alle elezioni Ariel Sharon batte Barak e diventa primo ministro. Continuano gli scontri tra palestinesi e israeliani e si intensificano gli attentati dentro il territorio israeliano. 7 Marzo: Sharon vara un governo di unità nazionale a cui partecipano i laburisti, Shimon Peres diviene ministro degli Esteri. 9 Marzo: Il nuovo governa intensifica la politica di chiusura e isolamento delle zone controllate dall’Autorità Nazionale Palestinese. Numerose strade vengono bloccate dall’esercito israeliano che pratica dei fossati per impedirne l’utilizzo da parte dei palestinesi. Le manifestazione di protesta vengono subito represse dagli israeliani che le disperdono con armi da fuoco. 27 Marzo: Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Stati Unitipongono il veto ad una risoluzione che prevede il dispiegamento di osservatori O.N.U. che tutelino la popolazione palestinese.27 marzo: Attentatore suicida uccide 29 persone e ne ferisce 150 al Park Hotel di NetanyaSummit della Lega Araba a Beirut approva il piano di pace Saudita. 28 marzo: Israele lancia l’operazione Scudo di Difesa nella West Bank. 29 marzo: Il pres. Bush propone uno Stato Palestinese provvisorio sotto una nuova dirigenza. 29 Marzo: Durante le manifestazioni per la”Giornata della terra” l’esercito israeliano uccide sei palestinesi e ne ferisce oltre cento. La “Giornata della terra” ricorda le manifestazioni contro gli espopri e per il diritto alla terra che nel 1976 portarono all’uccisione di sei palestinesi.Aprile: Israele intensifica gli attacchi contro militanti palestinesi, 1 Aprile: Israeleentra nelle zone controllate dall’Autonomia Palestinese per catturare sette palestinese, ed intensifica gli attacchi con mortai ed elicotteri. 5 Aprile: Militari israeliani aprono il fuoco contro l’auto dei negoziatori palestinesi di ritorno da un incontro e ne feriscono tre. 11 Aprile: Truppe israeliane attaccano l’abitato palestinese di Khan Yunis nella strisciadi Gaza, “zona A”controllata dall’Autorità Nazionale Palestinese. Con una vasta operazione, durata più di cinque ore, distruggono almeno 25 palazzine e baracche. Gli israeliani giustificano la prima azione militare diretta dentro le zone dell’autonomia palestinese con la necessità di difendere l’insediamento di coloni di Gush Katif e in risposta ai colpi di mortaio che da qualche giorno vengono diretti sulle colonie israeliane.14 Aprile:scontri tra israeliani e guerriglieri Hezbollah nella zona delle “Fattorie Shebaa” tra Libano e alture del Golan, occupata dagli israeliani nel ’67 e ancora sotto il loro controllo. Sono gli scontri più duri dal ritiro israeliano dal sud del Libano avvenuto nel maggio scorso. 15 Aprile:I n risposta all’attacco Hezbollah, Israele attacca postazioni militari siriane in Libano uccidendo 3 militari siriani. Sharon dichiara di considerare i siriani direttamente responsabili di ogni azione dei guerriglieri Hezbollah nel Libano meridionale. 16 Aprile: Colpi di mortaio raggiungonola cittadina israeliana di Sderot senza causare vittime. 16/17 Aprile: Con un’azione senza precedenti dalla nascita della Autorità Nazionale Palestinese l’esercito israeliano invade le zone a controllo palestinese nella striscia di Gaza. Vengono colpiti posti di polizia palestinese e basi di Forza 17, occupata la zona di Beit Hanoun e il territorio della striscia di Gaza viene diviso in tre settori con barriere dell’esercito israeliano.L’invasione israeliana provoca la reazione americana, il segretario diStato Powell giudica l’azione israeliana “eccessiva e sproporzionata”. E’ il primo intervento diretto della nuova amministrazione Bush. Durante la sera del 17 l’esercito israeliano si ritira dalle zone occupate.Le fonti militari dichiarano che tutto si è svolto secondo piani già stabiliti, ma i media israeliani concordano nel ritenere le pressioni americane come la vera causa del rapido ritiro dell’esercito dalle zone occupate.18 Aprile:Ancora colpi di mortaio su colonie e territorio di Israele e nuova incursione israeliana all’interno della striscia di Gaza, nella zona di Rafah, i militari israeliani distruggono un posto di polizia. 19 Aprile. Arafat da’ ordine alla polizia palestinese di impedire tiri di mortaio verso le zone israeliane mentre l’esercito israeliano smantella le barriere che dividevano in tre settori la striscia di Gaza. Si segnalano tentativi di ripresa del dialogo, il ministro degli Esteri israeliano incontra il negoziatore palestinese Saeb Erikat senza però raggiungere accordi rilevanti. Resta alta la tensione con la Siria che torna a minacciare ritorsioni per l’attacco subito il 15 aprile. In Israele il Parlamento vara una commissione di inchiesta sull’operazione “Giorni roventi” che ha portato l’esercito ad occupare le zone dell’autonomia palestinese e sul precipitoso ritiro che ne è seguito.

2002 – Mahmoud Abbas si dimette 27 mar 2002: Il consiglio dei Ministri Israeliano decide “rimuovere” Arafat in linea di principio Un accordo di pace non ufficiale viene firmato a Ginevra Israele assassina il capo di Hamas Sheikh Yassin; 28 marzo: Al summit di Beirut, la Lega Araba approva il piano di pace Saudita 29 marzo: Israele lancia l’operazione “scudo di difesa” nella West Bank 24 Giugno: il presidente Bush propone uno “Stato” Palestinese provvisorio con una nuova dirigenza. Dal 2002 Israele ha cominciato a costruire una barriera di separazione in Cisgiordania. Dei 764 chilometri di muro pianificati, ne sono stati costruiti 570. La barriera è stata costruita quasi interamente sulle terre palestinesi e ha un impatto molto forte sulla vita delle persone: ogni giorno migliaia di palestinesi sono costretti a fare lunghe file ai checkpoint controllati dall’esercito israeliano per andare a lavorare in Israele.

2003 – 20 marzo: USA e Gran Bretagna invadono l’Iraq 30 aprile: il Quartetto propone la “road Map”. Mahmoud Abbas é nominato Primo Ministro Palestinese. 2 giugno: Summit ad Aqaba per lanciare la Road Map 6 settembre: Mahmoud Abbas rassegna le sue dimissioni. 11 settembre: il Consiglio dei Ministri Israeliano decide in linea di principio di “rimuovere” Arafat. 1 dicembre: un accordo di pace non ufficiale é sottoscritto a Ginevra

2004 – 22 marzo: Israele assassina il capo di Hamas, Sheikh Yassin 11 novembre: Muore Arafat e gli succede Mahmoud Abbas; 18 dicembre: Sharon annuncia il ritiro unilaterale dalla striscia di Gaza Operazione Arcobaleno.

2005 – 9 gennaio: Mahmoud Abbas é democraticamente eletto presidente. Agosto: Israele abbandona unilateralmente la Striscia di Gaza.

2006 – 25 gennaio: Vittoria di Hamas alle elezioni politiche in Palestina; Marzo: Più di 40 missili Qassam (Gaza) cadono su Sderot (Israele). Risposta Israeliana 27 giugno: Documento dei prigionieri Palestinesi 28 giugno: Israele lancia l’operazione Piogge Estive sulla striscia di Gaza per recuperare il soldato Gilad Shalit rapito e bloccare i missili Qassam; 12 luglio –14 agosto: Seconda guerra del Libano; 26 novembre: Israele e Palestinesi annunciano una tregua per Gaza

2007 – 8 febbraio: Accordo per l’Unità Palestinese a La Mecca 19 febbraio: Summit trilaterale a Gerusalemme tra Israele, Palestina e USA1 5 giugno: Hamas caccia con la forza Fatah da Gaza, il pres. Abbas scioglie il governo di unità; 25 giugno: Secondo summit di Sharm el Sheikh 27 novembre: Summit di Annapolis

2008 – Operazione Inverno caldo 19 giugno: Tregua a Gaza tra Israele e Hamas sponsorizzata dall’Egitto; 4 novembre: Israele viola la tregua 9 novembre: Quartetto a Sharm el Sheikh riafferma l’appoggio al processo di pace di Annapolis; 27 dicembre –18 gennaio: Operazione Israeliana Piombo Fuso su Gaza

2010 – Maggio: Un raid aereo e navale portato dall’IDF (Israel Defense Forces), in acque internazionali, verso un convoglio di sei navi turche nel maggio 2010 con a bordo pacifisti che tentavano di forzare il Blocco della Striscia di Gaza portando aiuti umanitari e altri materiali a Gaza.

2012 – 2a Freedom Flotilla, fermata in Grecia

2014 – 3a Freedom Flotilla – nave a vela Estelle – fermata e abbordata davanti Gaza

2015 Barca Canadese

2016 Barche delle Donne a Gaza

Il 10 maggio 2021 il gruppo politico e paramilitare palestinese Hamas sferra un attacco missilistico contro Israele colpendo obiettivi sensibili della Città Santa. Il motivo dell’attacco da parte di Hamas si evince dall’incremento della politica espansionistica di Israele degli ultimi mesi: il Paese governato da Benjamin Netanyahu ha infatti recentemente occupato il quartiere palestinese di Sheikh Jarrah (Gerusalemme Est), distruggendo diversi stabili e costringendo delle famiglie palestinesi ad abbandonare le loro case.

Glossario

• al-Fath(più spesso indicata, erroneamente,come al-Fatah): acronimo inverso di “Movimento di Liberazione Palestinese”(Ḥarakat al-Taḥrīr al-Filasṭīnī). Organizzazione fondata nel 1959 da Yasser Arafat, costituisce il gruppo di maggioranza nell’ambito dell’OLP.

• Haganah: “difesa”. Organizzazione militare israeliana nata nel 1920; dopo la fondazione dello Stato di Israele, divenne il nerbo dell’esercito.

• Hamas: “ardore”, “scossa”. Anche acronimo del “Movimento di Resistenza Islamica”, nato a Gaza nel 1988, che aspira alla formazione di uno Stato islamico sull’intero territorio dellaPalestina storica.

• Hezbollah:”Partito di Dio”. Fazionesciitalibaneseche ha sostenuto la lotta armata contro l’occupazione israeliana nel Libano meridionale.

• IDF(Israel Defense Forces) Forze Armate Israeliane

• Intifada: “Rivolta, sollevazione”. Movimento spontaneo di giovani arabo-palestinesi che si battono contro la presenza di soldati e coloni israeliani nei Territori Occupati con lanci di pietre e varie forme di disobbedienza civile.

• Irgun: abbreviazione di Irgun Tsvai Leumi (ארגון צבאי לאומי, chiamato altresì Irgun Zvai Leumi o, dalle iniziali ebraiche,Ezel), ebraico per “Organizzazione Nazionale Militare”, gruppo militante sionista che operò dal 1931 al 1948, nato da una propaggine dell’Haganah per protesta sia nei confronti della sua politica di moderazione sia delle sue propensioni socialiste; responsabile di numerosi attentati culminati con la bomba alKing David Hotel; movimento anticipatore del moderno partito/movimento israeliano di destra delLikud.

• Lehi: acronimo per LohameiHerutIsrael, “Combattenti per la Libertà d’Israele”), conosciuto anche come “Banda Stern”, fuoriuscì dall’Irgun perché contrario alla tregua stipulata tra questo e i britannici e concentrò i propri attacchi contro bersagli militari e politici britannici.

• Maroniti: cristiani libanesi di rito orientale ma appartenenti allachiesa cattolica. A essi in Libano viene riservata, per tradizione non scritta (cosiddetto “Patto Nazionaledel 1943), la carica di Presidente della Repubblica. Uno dei partiti maroniti più importanti è quello delle “Falangi” (Katāʾeb), create da Pierre Gemayel. Maronita era anche Elie Hobeika, responsabile nel settembre 1982 del massacro di civili palestinesi che vivevano nei campi profughi beirutini di Sabra e Shatila.

• Mossad: Servizio segreto israeliano (estero).

• Shin Beth – Shabak: idem (interno)

• OLP: “Organizzazione per la Liberazione della Palestina”. Fondata nel 1964 e inizialmente sotto il controllo dei vari paesi arabi. Si è poi affermata come rappresentante ufficiale del popolo palestinese, riconosciuta da più di un centinaio di paesi e dalla stessa ONU.

• Settembre Nero: Movimento terroristico arabo-palestinese nato per vendicare le vittime palestinesi dalla repressione giordana del settembre 1970. Responsabile dei primi clamorosi attentati terroristici internazionali, il più eclatante dei quali fu forse il sequestro e la strage che ne seguì di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

• Quartetto: USA, Russia, ONU, Unione Europea

• Sionismo: Movimento ideologico-politico nazionalista nato alla fine del XIX secolo nelle varie comunità ebraiche europee con l’obiettivo di far tornare il popolo ebraico nella “Terra Promessa” biblica (Eretz Israel). Si dette una prima struttura organizzativa solo dopo il primo “Congresso Sionista” di Basilea del 1897, grazie all’azione diTheodor Herzl.

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