Quello che vorrei da chi guiderà il PD!


Sono andata oggi a votare alle primarie del PD. Non sono del PD, non sono mai stata iscritta al PD, non sono mai stata iscritta ad alcun partito in tutta la mia vita. Ho sempre votato a sinistra, tutte le varie sinistre che nel corso degli anni si sono succedute e mi hanno convinto. Sono una boomer (come si dice adesso) o se vi piace di più sono nata negli anni ’60, ho un posto fisso, faccio un lavoro che mi piace, ho le giuste garanzie che una lavoratrice deve avere (maternità, ferie pagate, permessi retribuiti) ho una casa e vivo in una grande città. Ho scritto di me non perché sono egocentrica e narcisista, ma per farvi inquadrare chi state leggendo. Andando a votare, stamattina, mi sono chiesta cosa voglio dalla segretaria/segretario del partito erede del PCI, che ha avuto segretari come Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer e mi fermo qui. Infattti, nessuno di noi idealmente collocati a sinistra ha cuore di menzionare i segretari del PD, fatta eccezione forse per Pier Luigi Bersani, collettivamente abbiamo cancellato dal nostro pantheon tutti gli altri che si sono avvicendati vorticosamente in questi anni appiccicosi, pasticciati e con una totale mancanza di visione. Visione, ecco la parola giusta. Ecco quello che una persona come me vuole dal nuovo segretario/a.

Vorrei una visione. Vorrei che il vicitore/vincitrice di queste primarie mi raccontasse come vede e come vorrebbe il mondo. Vorrei conoscere il suo orizzonte, la sua idea sui fatti della contemporaneità, vorrei che mi raccontasse con i chiaroscuri necessari (leggasi difficoltà) questo nostro complicatissimo mondo, vorrei sapere da lei o lui con onestà cosa pensa dell’Italia, dell’Europa e del mondo.

La visione della neoeletta o del neoeletto dovrebbe occuparsi dei macrotemi che tutti conosciamo e che ognuno di noi ripete come un rosario, immigrazione, cambiamento climatico, lavoro, diritti civili, diritti sociali, povertà mondiale, emarginazioni. Il di cui sopra, poi, dovrebbe scendere nel dettaglio e dirmi cosa pensa e cosa vuol fare con chiarezza della scuola, della pubblica aministrazione, della sanità, delle infrastutture del paese, dei bonus di tutti i tipi, delle pensioni, della giustizia, del carovita, della TAV, del nucleare, della siccità, della cultura, della violenza sulle donne e relativi femminicidi, del lavoro e delle morti sul lavoro, dei giovani, degli anziani, dei balneari, delle varie mafie, della liberalizzazione delle droghe leggere. L’elenco è lunghissimo e noioso e non è instaggrammabile, è una lista che esce dal magnifico racconto dei social che ci vede tutti felici e contenti, in vacanza da soli o con amici bellissimi, in ristoranti DOP, nonne sagge e simpatiche, nipoti affettuosi e dolcissimi.

Certamente, la visione, come tutte le visioni che si rispettino e che hanno un senso, vola alto e vede lungo, oltre i nostri anni e oltre i nostri piccoli guai. Certamente, la politica, la politica vera quella con la P maiuscola, adatta e misura la visione con i nostri anni con i nostri piccoli guai, equilibrando il particolare con l’universale, garantendo i diritti e sottolineando i doveri, regolando interessi personali e bene comune, occupandosi dei cittadini come portatori di istanze e non come followers. Ecco, quello che ho scritto è ciò che vorrei facesse la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. Dite che è troppo?

Anna Chisari

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