Un cartone animato per raccontare la forza dell’empatia disegnato da Bruno Bozzetto, autore del corto di un minuto e mezzo, che da oggi diventa il “biglietto da visita” di Fondazione Empatia Milano.
«Raccontare l’empatia è stata una delle sfide più complicate della mia carriera. All’inizio non credevamo di farcela». «Dopo aver parlato a lungo con i membri di Fondazione Empatia Milano abbiamo capito che all’idea di partenza, quella di mettersi nei panni degli altri, serviva uno sviluppo “cinematografico”: dovevamo riuscire a mostrare l’effetto straordinario di quello scambio empatico che incontro dopo incontro ti arricchisce, ti rende diverso, ti fa guardare il mondo anche attraverso gli occhi degli altri. Il tutto in un minuto e mezzo. Per questo abbiamo chiesto aiuto al linguaggio dei colori, che passo dopo passo hanno ridato vitalità e definizione all’omino in grigio della sequenza iniziale e restituito visibilità ai personaggi che nei primi fotogrammi erano quasi trasparenti. E poi ci siamo affidati alla forza evocativa della musica di Roberto Frattini, nostro collaboratore da sempre». Una realizzazione interamente affidata a un team d’eccezione, formato da animatori e illustratori. «Il cortometraggio che vedrete è animato a passo 2, cioè ogni fotogramma è stato disegnato a mano», spiega Andrea Bozzetto – figlio di Bruno – coordinatore del progetto. «Una lavorazione di tipo artigianale che fa parte del dna dello Studio, dagli schizzi agli studi creativi su carta, dalla sceneggiatura allo storyboard, dal disegno degli ambienti alla creazione dei personaggi fino al prodotto completo, dove computer e modellazione 3d sono solo lo strumento finale». Anche il disegno del personaggio, l’omino grigio subito ribattezzato Mister Empathy, è il risultato di lunghi dibattiti all’interno della bottega creativa: «Alla fine abbiamo optato per un tratto mosso, che guadagnava definizione sequenza dopo sequenza», spiega il direttore artistico Corrado Colleoni. «Solo alla conclusione del suo percorso fatto di incontri, racconti ed emozioni, il nostro omino acquisisce una sua completa definizione, resa con un tratto più netto, pulito, oltre che con i colori. Il tutto in una passeggiata di un minuto e mezzo in un landscape cittadino che potrebbe essere quello di Milano come di una qualsiasi città europea». Il risultato, evocativo e poetico, racconta con le immagini ciò che le parole spesso non riescono a dire. E sarà, a partire da oggi, il biglietto da visita di Fondazione Empatia Milano.
Cos’è? cosa fa? e chi c’è dentro la Fondazione Empatia. E’ un posto dell’attenzione e della comprensione, che si occupa di salute mentale arte e cultura, la Fondazione Empatia Milano è composta da persone con competenze e talenti nei diversi settori della società civile.
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