Danza, performance, cinema, teatro, arti visive e musica sono le discipline coinvolte nel Gender Bender Festival, manifestazione internazionale giunta alla sua quindicesima edizione che si svolge a Bologna da oggi 25 ottobre al 5 novembre. Ideato e diretto da Daniele Del Pozzo e prodotto dal centro LGBT bolognese Cassero, il festival interdisciplinare anche quest’anno si prefigge il compito di offrire al pubblico italiano una panoramica sugli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo e delle identità di genere, attraverso un fitto programma di eventi – oltre cento – che per dodici giorni animeranno diverse location del capoluogo emiliano.
Lotta Libera! è il motto che accompagna l’edizione 2017 di Gender Bender, un’espressione che richiama il confronto tra corpi dell’omonima pratica sportiva, ma anche un movimento di liberazione. “Tra questi due poli apparentemente inconciliabili”, spiega il direttore del Festival Daniele Del Pozzo, “Gender Bender costruisce quello spazio ideale di libertà – ancora necessario e mai scontato – in cui far scontrare in maniera feconda visioni e linguaggi potenzialmente conflittuali. È quella stessa libertà che accomuna molta della ricerca degli artisti e delle artiste presenti quest’anno; un termine che si declina nei loro lavori come un reale esercizio di autodeterminazione e di assunzione di responsabilità”. “Corpo” e “identità” sono i temi attorno a cui ruotano le dinamiche del festival e le ricerche degli artisti coinvolti nella manifestazione. Due concetti inscindibili e allo stesso tempo inconciliabili, che travalicano la sfera intima e individuale per diventare soggetti politici, strumenti di potere, spazi di libertà, gabbie sociali o campi da esplorare.
E sono tante le esplorazioni, a partire dalla sezione danza dove spicca il nome della canadese Dana Michel, Leone d’argento della Biennale Danza 2017 che a Gender Bender porterà in anteprima europea Mercurial George (1 e 2 novembre) un assolo bizzarro che ritrae una creatura ai margini della società. Un assolo intenso e travolgente è, invece, quello di Claudia Marsicano, danzatrice boteriana che con R.Osa propone 10 esercizi di puro virtuosismo, una ribellione contro la gravità diretta da Silvia Gribaudi(26-27 ottobre). Ironica è anche la rivisitazione del folklore austriaco in Sons of Sissy del coreografo austriaco Simon Mayer, spettacolo che rilegge i balli tradizionali di gruppo e la musica alpina (30-31 ottobre). Da segnalare le coreografie di Andante di Igor Urzelai e Moreno Solinas (27-28 ottobre), i luoghi mitici e l’energia di Hekla di Fabrizio Favale (31 ottobre), i danzatori della compagnia ceca Dot504 con You Are Not The One Who Shall Live Long(4-5 novembre) e i tre spettacoli del Balletto di Roma affidati ad altrettante giovani coreografe: Giorgia Nardin, Chiara Frigo e Francesca Pennini (2 novembre). Un Grande spazio è riservato al cinema con 20 lungometraggi, fiction, documentari e animazione che provengono dai maggiori festival internazionali. Tra le novità proposte, le prime 5 puntate della serie 195 Lewis di Chanelle Pearson, che racconta le vicende di un gruppo di amiche che fanno i conti con la realtà di essere donne, nere, queer e poliamorose a Brooklyn (27 ottobre). Da non perdere England is mine il biopic non autorizzato di Mark Grill sull’adolescenza di Steven Patrick Morrissey, noto ai più solo come Morrisey dei The Smitsh e A Quiet Passion dramma biografico di Terence Davies che descrive la vita di Emily Dickinson. E poi, feste, incontri, feste, dibattiti, workshop e feste!
Il programma completo su: http://bit.ly/2gndPuC
dal 25 ottobre al 5 novembre
Gender Bender Festival – Bologna
Sedi varie
www.genderbender.it