Viaggio a Stoccolma


Viviamo nell’era nomade. Siamo spesso in viaggio, di piacere o per lavoro. Vogliamo sentirci a casa nel mondo che attraversiamo. Siamo flessibili, ma cerchiamo sempre e comunque bellezza. Semplice cura degli spazi e perché no, qualche sorpresa. Piccoli dettagli inediti per esperienze creative. Siamo social e tecnologici, ma ci piace condividere anche fisicamente tempo e conoscenza.

Il 23 marzo apre un nuovo albergo a Stoccolma, l’Hobo Stockholm, che sembra rispondere a tutte le caratteristiche del ‘millennial migratore’.

Werner Aisslinger con Monika Losos e Tina Bunyaprasit (courtesy Hobo)

Progettato dal designer tedesco Werner Aisslinger (suoi anche il Michelberger Hotel e il 25hours Hotel Bikini di Berlino), Hobo conta 201 camere (da 39 mq a 12 mq) e due piani aperti al pubblico con ristorante, bar e spazi per gli eventi.

Un ambiente dove nulla è standardizzato, l’atmosfera non è ingessata, ma famigliare e l’arredo, ultrafunzionale, semplice e modulare, è a servizio del comfort. In contrasto con l’architettura brutalista che lo ospita, Hobo propone un interior caldo e disinvolto giocato su un’attenta scelta di materiali (tanto legno, marmo e ceramiche) e colori che compongono un collage allegro e informale.

Hobo non è solo l’ennesimo albergo, ma un luogo di esperienza: dal cibo naturale – la cucina è dotata di un sistema acquaponico per la coltivazione urbana – alle opere d’arte che si succedono nello SPACEby, l’area pop-up all’ingresso. E durante l’anno concerti, incontri, presentazioni, tutto sempre nello stile libero e amichevole della comunità Hobo.

Date un’occhiata al sito, hobo.se, vi farete una prima idea dello stile Hobo!

 

Diletta Toniolo

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