Neanche la nostalgia è più quella di un tempo


La La Land, che pecolla. Nella prima sequenza c’è una fila di macchine bloccata in autostrada. In cuor tuo dici: “Non sarà per caso che adesso ognuno scende dalla propria vettura e si mette a cantare e a ballare saltando qua e là dappertutto?”. Invece sì, tutti lo fanno. Ancora? Nel 2017? Ma quante volte lo abbiamo già visto?

LLL d 33_5542.NEFSubito dopo pensi: “Non sarà per caso che in quella fila interminabile ci sono anche i due protagonisti, che si sfioreranno senza conoscersi?” Ovviamente sì, ci sono. Si sfiorano e si conoscono. E via così, in un film tutto “telefonato”, come si dice in gergo cinematografico, quando le scene sono inesorabilmente prevedibili. Tutto volteggi, gorgheggi e bamboleggiamenti. Lei bella e triste, lui bello e triste. Lei che vuole arrivare, lui che vuol farcela; lei che passa da un provino all’altro, lui che crede nel jazz, ma quello di una volta, e non vuol vendersi.

Tre amiche di lei appaiono nel primo quarto d’ora, giusto per vestirsi e uscire tutte insieme, e tutte, prevedibilmente, trillanti. Un tocco Sex and the City: c’è la bruna, la bionda, la rossa e quella con le mèches. Fatta la loro comparsata, addio. Perché il film è tutto per loro, Emma e Ryan, cioè Mia e Sebastian, che hanno imparato da poco a ballare (e si vede) ma ce la mettono tutta e sono anche bravini, non si può dire di no, ma Ginger e Fred erano un’altra cosa.

La scenografia è meravigliosa, le luci perfette, le musiche toccano il cuore, le citazioni visive da Hopper non mancano. Ci sono cose bellissime, come gli studios e l’osservatorio astronomico sulla collina, le cravatte, i gilet. Il sedere di Gosling è fra le cose migliori del film. Ma Woody Allen, in Café Society, aveva narrato pochi mesi fa una storia identica, con tanta più classe e il gusto saggio, un po’ cinico, del narratore consumato. Questo sembra un film facile come dare le caramelle ai bambini.

1485092044_la-la-land2Ci sono i Sogni, che non bisogna mai Tradire, c’è il Successo, sempre da Inseguire, c’è la Delusione, che non ci può Fermare. Ma i problemi, la visione della vita, la concezione generale del lavoro e della vocazione artistica sono descritti come li si potrebbe concepire a 13 anni: mi risulta che il regista ne abbia qualcuno di più.

singin-in-the-rain-diE giù premi, comunque, 14 candidature agli Oscar, riconoscimenti a Venezia, 7 Golden Globes. Non c’era dubbio. Quando le majors ci si mettono, gli uffici stampa si attivano, i giornalisti fanno andare i tasti, tutti inneggiano alacri ed entusiasti, la fotografia struggente con il lampione e il mare sotto la luna te la ritrovi dappertutto, sul rotocalco da parrucchiera come alla fermata del tram. E il pubblico fa la fila alla cassa, con la sua scorta di kleenex. Ma si sospetta che questa operina innocua e deliziosa sarà presto dimenticata.

 

La La Land, di Damien Chazelle, con Ryan Gosling ed Emma Stone. Commedia musicale, USA 2016, in Italia da giovedì 26 gennaio 2017, 01 Distribution

 

Massimo Scotti

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