Odio tutti. Odio me. Odio questa casa. L’ho rifatta due volte. Sotto il parquet di legno vi si sono annidate le termiti. All’angolo del salone dietro la libreria di puro legno di ciliegio e il pianoforte a coda Steinway & Sons, di fianco alla Poltrona rossa e blu di Gerrit Rietveld, ho scoperto un mucchietto di segatura misto a piccole lamelle trasparenti e lucenti. Ho preso la mia lente d’ingrandimento con manico in argento 800 originale inglese e l’ho puntata su quella che sarebbe diventata la mia tragedia per 3 anni 8 mesi e 22 giorni. Ho chiamato Alvaro, il mio muratore bergamasco doc, che è venuto lunedì 13 maggio alle ore 8.00 in punto, con l’aiuto di due giovanotti suoi dipendenti, Salvo di 28 anni, siciliano ma naturalizzato bergamasco e Abdu marocchino di 25 anni sposato con una di Milano con tre figli, hanno spostato la libreria, il pianoforte, la sedia Gerrit Rietveld, il tavolo Zanuso e le sedie superleggere di Gio Ponti del 1955 prodotta dall’azienda italiana Cassina nel 1957. Hanno sollevato le assi del parquet e sotto abbiamo trovato un mondo parallelo. Alvaro ha subito detto Cazzo Cazzo Cazzo, chest ca l’è svèelt come ü rasso. Si mangiano tutto!! Ma cosa sono? Sono le termiti. Le termiti? Cosa ci fanno le termiti mi sono chiesta in questa mia bella casa al pian terreno con aiuole ben curate, con le ortensie il glicine, le violette del pensiero e persino un albero di ciliegio. Ci fanno dice Alvaro che c’è una tana e che se non pulisci tutto ti ritrovi senza casa. Alvaro e i due ragazzotti sono andati via salutandomi con gentilezza, leggo anche un po’ di pena negli occhi di Salvo, mentre in quelli di Abdu vedo allegria per il lavoro che si dovrà fare, torneranno il 3 giugno per rifare tutto. Cerco su internet per capire cosa sono le termiti, telefono al cugino di Graziella che una volta ha avuto le vespe in giardino, chiedo alla mia amica dottoressa gli effetti delle termiti sulla salute, mi consiglia di non mettere creme oleose e di bere tanta acqua, scrivo al Museo Civico di Storia Naturale di Milano che risponde velocemente, molto interessato, chiedendomi se degli studiosi del museo possono venire in cantiere per selezionare e catalogare gli individui. Ora io ho capito che: Le Termiti Sotterranee della specie Reticultermes lucifugus Rossi rappresentano una delle due specie che vivono nell’Italia Peninsulare e nelle isole. Il nido è sotterraneo per cui dimorano nel suolo, scavando gallerie per raggiungere le fonti alimentari, rappresentate da materiale a composizione cellulosica e lignina variamente ubicato nell’ambiente infestato (es. travature e manufatti lignei in genere, parquet, materiale ligneo presente nel terreno, legno strutturale affogato nelle murature, ecc.) Vivono in colonie di decine di migliaia di individui comprendenti più caste diverse per aspetto e funzione. Rifuggono luce ed aria libera, confinandosi nell’ambiente stabile del termitaio o di camminamenti protetti, da qui il loro nome “lucifus” ed è questa la loro maggiore caratteristica nonché pericolosità in quanto non ci si accorge della loro presenza se non a danno conclamato. Nei centri abitati penetrano con diverse modalità nelle costruzioni, provocando danni di elevato impatto economico che assumono rilevanza drammaticamente maggiore quando affliggono il patrimonio storico-artistico (esempio chiese e musei) o strutturale (quando attaccano le travature). Segue dettagliata descrizione dell’organizzazione sociale degli odiosi insetti, che vi risparmio, anche se io ho trovato che sia molto interessante e piena di spunti di riflessione.

Alvaro e i ragazzi tornano, scoperchiano il parquet e ripuliscono tutto con cemento e ozono. Riesco a salvare il prezioso rivestimento originale di casa brianzola degli inizi del 900 e riposiziono tutto il mio prezioso mobilio. Per la gioia compro la Cucina Cinqueterre di Schiffini Design Vico Magistretti che trovo nell’unico negozio aperto che la vende ancora poiché il modello è uscito fuori di produzione, il negozio è a Genova che raggiungo con il treno intercity freccia rossa delle ore 9.00 Stazione Centrale – Genova Porta Principe. Ho preso la prima classe perché le poltrone sono più grandi e io ho bisogno di spazio per la mia povera schiena, che non è niente dice la mia amica dottoressa, ma bisogna stare attenti e bere sempre tanta acqua. Quando arrivano gli operai a montarla sono felice come una Pasqua. La cucina è proprio bellissima, ma nello spostare un mobile uno dei ragazzi Signora, dia una passata di aspirapolvere qui. Oddio, riconosco quella polverina, sono tornate. Chiamo Alvaro e tra le lacrime racconto l’accaduto. Alvaro arriva con Abdu, senza Salvo, è dovuto andare in Sicilia al matrimonio di suo fratello che ha sposato la cugina di sua moglie. Scolta dice Alvaro qui bisogna togliere sto legno, mettiamo il pavimento e non se ne parla più! Abbiamo rifatto tutto, ho scelto dei pavimenti, mattonelle 1m X 1m color beige che dovrebbero stare bene con il resto. Mentre c’ero ho ristrutturato anche il bagno, Bisazza verde salvia e ceramiche color crema di caffè. Ora dovrebbe essere tutto a posto, non dovrebbero esserci più problemi, ma a me non piace niente. Solo la gatta che vive con me sembra contenta, salta felice dal piano della cucina al tavolo e mi guarda sornione. Beata lei. Odio questa casa, odio tutti, odio me.