Lo sapevamo e l’abbiamo fortemente voluta. E’ la sconfitta più di sinistra che ci sia. Abbiamo fatto di tutto e non abbiamo badato a spese. Abbiamo tolto falce e martello, abbiamo scolorito il rosso, abbiamo cantato il cielo è sempre più blu (bellissima canzone di Rino Gaetano contro cui non ho niente), abbiamo ucciso i nostri veri padri, e ci siamo tenuti baffetti stizzosi e bonarie pelate inconsistenti, abbiamo regalato un partito prima ad un collezionista di figurine e poi a un giovanotto celebre per aver partecipato ad un quiz televisivo. E soprattutto abbiamo ignorato i parenti poveri, quelli che non potevamo presentare perché non avevano letto tutta la “Recherche”, quelli che passavano il loro tempo libero (svuotato di tutto) nei centri commerciali, quelli che avevano perso il lavoro e non potevano permettersi l’ultimo corso di yoga vipassana. Però nel frattempo guardiamo oltre, a mete esotiche e irrangiungibili, con le nostre camicie di lino filate a mano dall’ultima nonnina esistente, e difendiamo non ben identificati immigrati, che lasciamo reclusi in centri d’accoglienza senza alcuna speranza e senza alcun pensiero sul loro futuro. Noi siamo così simpatici velleitari. Inutili e sconclusionati, buoni solo a regalare al geniale Crozza personaggi dai caratteri e dalle battute indimenticabili. Traboccanti di buoni pensieri, ottime intenzioni, e poca incisività siamo chiusi nelle nostre case ricche di qualsiasi cosa, guardiamo alle periferie attraverso le fotografie di Gabriele Basilico. Non abbiamo torto, non siamo sbagliati, non siamo cattivi, ma siamo egoisti, e gli egoisti non capiscono, capiscono solo i loro bisogni e le proprie esigenze. Un proverbio siciliano dice: “u saziu nun capisci u digiunu! (chi è sazio non capisce chi è digiuno). Questo è il nostro fallimento, non importa chi ha vinto, importa che non abbiamo capito e abbiamo perso. Non ci sono puri e non ci sono innocenti. Noi “Sinistra” abbiamo salutato tutto quello che invece era da vedere e da ascoltare. Ciao Poveri Ciao Immigrati Ciao Sinistra.
Anna Chisari