Il Teatro è Sogno. E i Sogni non sono desideri. Sono dolorosi Segnali di vite non volute. Di violenze subite. Di rincorse al nulla. L’interpretazione dei Sogni con la regia di Federico Tiezzi, elaborata e curata da Stefano Massini per il Piccolo Teatro di Milano dell’opera principale di Sigmund Freud, è il sogno, è il dolore, è la follia, è l’umanità, è la vita. Sulla scena c’è un dottor Freud pieno di dubbi, incerto nel cammino verso un metodo per interpretare la materia leggera e pesantissima delle produzioni oniriche; fragile e forte con i pazienti che sono specchi di ansie, paure, aggressioni, verità; profondo e ossessivo nella decodifica della lingua incisiva, sfumata e priva di contorni dei sogni. Il padre della psicanalisi racconta i casi, casi che irrompono sul palcoscenico, da soli o in coppia. Sono vaghi o potenti come un incubo, belli e insostenibili alcuni, poetici e spaventosi altri. Parlano, vagano, piangono, gridano e si lamentano in una scenografia, minima e puntuale con tante porte allineate che si aprono e si chiudono su baratri esistenziali.
La pazzia dei pazienti è la pazzia di Freud, la nudità dei casi è la nudità di Sigmund davanti all’ immensità della sofferenza, davanti al padre Jacob, commerciante di stoffe ottuso e giudicante. L’inconscio è un luogo, come suggerisce il sipario trasparente, misurabile attraverso le leggi geometriche della prospettiva che poi deflette o si incista in un uomo piegato su se stesso. L’interpretazione dei Sogni è uno spettacolo teatrale bello, complesso, importante che ha bisogno di attenzione e intenzione, che non finisce dopo le tre ore in cui si svolge, lo si porta a casa, lo si elabora, lo si sogna e lo si interpreta. Perché il sogno è il teatro di se stessi, la messinscena della nostra verità più inconfessabile. Bravissimo Fabrizio Gifuni che veste i panni di Freud, bravissimi gli attori che interpretano i casi umani.
FREUD O L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
Fino al 11 marzo 2018
Piccolo Teatro Strehler, Milano