Le sorelle Macaluso – recensione


“Meravigliosa creatura” canta Gianna Nannini nel film “Le sorelle Macaluso” della sicilianissima Emma Dante. Ed è meraviglioso il dipanarsi di una storia, semplice, minima, invisibile agli occhi del mondo. Piccola storia di cinque sorelle povere che vivono che crescono e muoiono. Quadri della casa dove si nasce, profumi speciali di un luogo che raccoglie e chiude, colombi che volano e che tornano sempre nello stesso punto, mobili modesti e piatti preziosi, giochi, canti e letture che promettono mondi e bellezza. E poi la vita, che toglie. Le promesse mancate, i ricordi nitidi e accecanti di una mattina d’estate in un Palermo di una bruttezza mistica, di una bellezza disarmante. «Il film è diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle protagoniste – dice la regista – Le sorelle sono interpretate da dodici attrici, come se a ognuna che resiste fino alla vecchiaia dovessero corrispondere una discontinuità e una mutazione nel corpo e nel volto. Ed è l’amore delle sorelle tra loro e per la casa in cui vivono che tiene in vita la loro intera esistenza, come fosse un unico organismo vivente a prescindere dalla morte fisica di alcune di loro. Le sorelle Macaluso è un film sul tempo. Sulla memoria. Sulle cose che durano. Sulle persone che restano anche dopo la morte. È un film sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita.» Dal 18 dicembre con #IoRestoinSala “Le sorelle Macaluso” è in streaming.

Per acquistare il biglietto >> https://bit.ly/34x9wml

Anna Chisari

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