Torna “Le Parole che diciamo e non Sappiamo” la rubrica che tenta di spiegare le parole della nostra contemporaneità. Tante parole per mondi diversi che ci appartengono o del tutto estranei. Termini di uso comune che definiscono identità, mode e modi di essere. Stavolta ci dedichiamo alla Sharing economy, una vera e propria selva di “ing” per definire “economia di condivisione”, che nata per sopperire ai danni della crisi economica, è considerata da molti l’evoluzione dell’economia di mercato. Definizione ed esempi.
Sharing economy, cosa è?
L’ Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione Tecnologica della Camera dei Deputati italiani ha dato la seguente definizione:
E’ un’economia generata dall’allocazione ottimizzata e condivisa delle risorse di spazio, tempo, beni e servizi tramite piattaforme digitali” i cui gestori “agiscono da abilitatori mettendo in contatto gli utenti e possono offrire servizi di valore aggiunto”; inoltre “tra gestori e utenti non sussiste alcun rapporto di lavoro subordinato
La sharing economy secondo l’Oxford Dictionary che ha introdotto il termine solo nel 2015, a conferma di quanto il fenomeno sia recente. La voce dedicata recita:
È un sistema economico in cui beni o servizi sono condivisi tra individui privati, gratis o a pagamento, attraverso Internet. Grazie alla sharing economy, si può agevolmente noleggiare la propria auto, il proprio appartamento, la propria bicicletta o persino la propria rete wifi quando non li si utilizzano.
La sharing economy secondo “The People Who Share”
Si tratta di un ecosistema socio-economico costruito intorno alla condivisione di risorse fisiche e umane. Include la condivisione di creazione, produzione, distribuzione, commercio e consumo di beni e servizi da parte di diverse persone e organizzazioni.
Esempi di sharing economy
BlaBlacar rientra nell’attività di “car pooling” cioè la condivisione del viaggio non prevede un guadagno per il conducente ma solo una condivisione dei costi.
Uber è il servizio che permette di noleggiare un’auto con conducente via smartphone utilizzando un’app.
Airbnb è un portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati.
Economia collaborativa o collaborative economy cos’è?
L’economia collaborativa consiste nelle iniziative basate sui network orizzontali e sulla partecipazione di una comunità
Esempi di economia collaborativa
Indiegogo piattaforma di crowdfunding che consente la raccolta in Rete di donazioni a favore di progetti.
Produzioni dal basso piattaforma di crowdfunding che consente la raccolta in Rete di donazioni a favore di progetti.
Consumo collaborativo cos’è?
Rachel Botsman ha scritto un libro intitolato “What’s Mine is Yours: How Collaborative Consumption is Changing the Way We Live” e ha definito la collaborative consumption:
La re-invenzione di comportamenti tradizionali di mercato – affittare, prestare, scambiare, condividere, barattare, donare attraverso la tecnologia, che si verificano in modi e su scale non possibili prima dell’era di Internet.
Enjoy servizio di car sharing che copre le città di Roma, Milano, Firenze e Torino. Centinaia di automobili (Fiat 500 e Fiat 500L) sempre accessibili: basta cercare quella più vicina tramite una applicazione mobile, per poi prenotarla e raggiungerla.
eBay una piattaforma web (market place), di fatto molto simile ad un sito di e-commerce, che offre ai propri utenti la possibilità di vendere e comprare oggetti sia nuovi sia usati, in qualsiasi momento, da qualunque postazioneinternet e con diverse modalità, incluse le vendite a prezzo fisso e a prezzo dinamico, comunemente definite come “aste online”.
Servizi on demand (on-demand services) o economia on demand
Si tratta delle piattaforme che fanno incontrare in modo diretto le esigenze dei consumatori con coloro che le possono soddisfare attraverso l’immediata consegna di beni e servizi.
Car Sharing – è un servizio di autonoleggio essenzialmente a breve termine, dove le autovetture sono messe a disposizione da un’azienda (privata o pubblica) e distribuite nei centri urbani. I clienti, una volta registrati al servizio, possono di norma scegliere e prenotare l’auto via internet. L’accesso all’auto normalmente avviene tramite l’ App scaricata o una tessera specifica.
Bike Sharing – organizzazione di un parco di biciclette di proprietà comunale, delle quali si può usufruire dietro pagamento di una quota associativa e di una tariffa oraria, con l’obbligo di riconsegnarle, al termine dell’utilizzo, presso uno qualsiasi dei vari punti di distribuzione.
Co-Working – è uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro, spesso un ufficio, mantenendo un’attività indipendente. A differenza del tipico ambiente d’ufficio, coloro che fanno coworking non sono in genere impiegati nella stessa organizzazione.
Co-Housing – è utilizzato per definire degli insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni (coperti e scoperti) destinati all’uso comune e alla condivisione tra i cohousers.
Food Sharing – secondo i dati del rapporto Waste Watcher 2015, ogni famiglia spreca cibo per più di 6 euro la settimana e la quantità di cibo che viene giornalmente sprecato risulta essere aumentata del 10% rispetto al 2014.Per questo è importante informarsi e conoscere alcuni semplici rimedi utili a minimizzare lo spreco, come ad esempio iscriversi ad una delle piattaforme di Food Sharing che ci consento di mettere liberamente in circolo i prodotti alimentari che non utilizziamo.
Orti Condivisi – coltiviamo la città: orti da balcone e giardini urbani per contadini senza terra.
Crowdfunding – raccolta di fondi, per lo più tramite Internet, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un medesimo interesse o un progetto comune oppure intendono sostenere un’idea innovativa.
Crowdsourcing – richiesta di idee, suggerimenti, opinioni, rivolta agli utenti di Internet da un’azienda o da un privato in vista della realizzazione di un progetto o della soluzione di un problema.