Tre sorelle chiuse in un palazzo antico. Tre destini e altrettanti tormenti. Un ingegnere geniale che costruisce un orologio, la cui unica lancetta gira in senso antiorario. E allude ai segreti del sistema eliocentrico, in un Cinquecento superstizioso e bigotto che crede solo nei dogmi di fede. Uno dei quali è l’idea, anzi l’assoluta certezza, che l’universo intero giri intorno alla Terra. Mentre gli astronomi cominciano a nutrire qualche dubbio. Ma devono tacere, se non vogliono essere accusati di eresia. Pietro Fanzago, l’orologiaio, viene ucciso. Da una delle sorelle. Quale delle tre?
Questo è il canovaccio (semplice quanto geniale, apparentemente semplice come sono spesso le cose geniali) di uno spettacolo messo in scena al MAT di Clusone, Giallo al museo. Tutti conoscono Clusone, antico e rinomato luogo di villeggiatura fra le valli bergamasche. Ma forse non proprio tutti sanno che in città esiste uno dei musei più originali e interessanti della Lombardia: è proprio per farlo conoscere che i ragazzi del MAT Club hanno organizzato lo spettacolo. Tutti volontari, tutti entusiasti, tutti molto attivi, e tutti bravissimi attori: quelli che hanno recitato (Barbara Baronchelli, Laura Benzoni, Elide Cossali, Raffaella Gerola, Giorgio Pasini) come le guide, Lorenzo Serafini e Andrea Zanoletti. La presidente è Elide, la vicepresidente è Laura, il tesoriere Giulio Serafini. Da non dimenticare i valenti collaboratori, come Cinzia Baronchelli, tra i fondatori della cooperativa che gestisce il museo.
Lo spettacolo è un sistema intelligente per invitare i visitatori a osservare con attenzione ogni elemento museale, perché ovunque può nascondersi un indizio del giallo. E il divertimento è sempre un ottimo espediente per acuire l’attenzione; l’unico problema è che ci si distrae dalla ricerca di una soluzione, perdendosi piacevolmente fra le sale e ammirando gli arredi, i soffitti affrescati, la grafica dei cartelloni che è davvero squisita. Ma è questo il segreto dei gialli migliori: invitano a perdersi.
Il museo è giovanissimo, nato nel 2005, nello splendido palazzo Marinoni Barca, e può contare su tre punti di forza: i dipinti, bellissimi, alcuni davvero bizzarri, molti di pregio, dal Quattrocento al Novecento; le raccolte fotografiche della Bottega Cristilli; i meccanismi di orologi della Collezione Gorla. Voi lo sapete come funziona un pendolo? Io no, almeno fino a venerdì, ma sabato sera, durante lo spettacolo, almeno un’idea me la sono fatta, grazie alle spiegazioni delle guide.
Arte e Tempo sono le idee portanti della raccolta museale, e i ragazzi del club scherzano sull’acronimo MAT (“matto”, in molti dialetti italiani, non solo a Bergamo), ma è veramente il caso di dire “Inscì vèghen”: ad avercene, di matti del genere!
E le sorprese non sono finite, perché l’11 marzo ci sarà un concerto dedicato alle Donne di Puccini, e lunedì 6 La mia Siria, conferenza organizzata dall’associazione Il Testimone di Parre e tenuta da Roberto Cavallini. Tema: la civiltà che dovrebbe vincere su ogni tipo di guerra.
Massimo Scotti
MAT, Museo Arte Tempo, Via Clara Maffei 3, Clusone (Bergamo)
Telefono: 034625915
Fax: 0346920358
E-mail: info@museoartetempo.it