Nessuno è perfetto!


L’ultimo film di Pedro Almodóvar è un film ricco, maturo e largo. Ricco di riflessioni, maturo nello sguardo, largo nella visione. Madres Paralelas è reale e intenso come lo sguardo pieno di dubbi di Penelope Crus che nel film si chama Janis in onore di Janis Joplin, cantante tanto amata dalla madre hippy della protagonista morta giovane di overdose come il suo idolo; è contemporaneo e profondo come lo smarrimento della giovane Ana interpretata dalla bravissima Milena Smit incappata in una gravidanza indesiderata, figlia a sua volta di una madre assente ed egoriferita che non le ha raccontato niente, non le ha trasmesso nulla. Alle vicende personali si intreccia, come è giusto che sia, come è nella vita, la Storia. La storia del passato, che è un punto di partenza per le vite della storia del futuro. Non è un caso, infatti che il film parta proprio dal racconto delle nefandezze del franchismo e della spagna franchista, della guerra civile, delle fosse comuni, del bisogno di onorare i morti e di seppelirli con i loro nomi. Madres Paralelas ha un cast quasi tutto al femminile, ci sono pochi uomini, non ci sono padri e se ci sono sono assenti. Nel sempre amato e analizzato universo femminile di Almodóvar gli uomini non compaiono, non incidono, non comprendono, nel film gli uomini migliori scavano e/o muoiono, i peggiori ammazzano, brutalizzano violentano. La maternità e la paternità nella piccola o nella grande Storia sembra suggerire il regista non sono solo questioni personali. Tutti devono fare la loro parte. A tutti è richiesta consapevolezza. Anche se nessuno è perfetto, nemmeno la Storia.

Nei migliori cinema.

Anna Chisari

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