In occasione della design week milanese, Louis Vuitton svela i nuovi Objets Nomades all’interno dello storico Palazzo Serbelloni di corso Venezia. L’intento è di richiamare il viaggio, di ricreare l’atmosfera di un nomadismo lussuoso.
Essere nomadi oggi significa saper sognare, prendersi il tempo per sognare. Non si tratta di nomadismo fisico, ma di viaggio spirituale. L’arredo nomade è semplice da ripiegare e portare via, così da adeguarsi al viaggio verso l’ignoto, pronto per essere trasportato in qualunque momento e in qualunque luogo. Se i visitatori del Salone sono turisti del design qualcuno avrà avuto la sensazione di viaggiare in una esotica foresta pluviale, altri si saranno limitati ad apprezzare mobili colorati e materiali lussuosi. A ognuno la propria visione.
Il viaggio non è solo nell’andare, il viaggio è citazione, eco di luoghi e tempi e l’esposizione è riuscita a raccontare storie, le diverse declinazioni del viaggio risultanti dalle personali interpretazioni dei designer coinvolti. Dal divano Bomboca Sofa dei fratelli Campana che si ispira alle sempre mutevoli forme delle nuvole, al tavolo Talisman di India Mahdavi dal piano realizzato con 112 inserti in pelle che formano l’iride di un occhio della fortuna, fino al recentissimo tavolo Anemona di Atelier Biagetti, un omaggio del designer Alberto Biagetti e dell’artista Laura Baldassari al mare e al teatro con l’impiego di vetro smussato per il piano e la base in fibra di vetro verniciata e metallizzata e all’interno un vibrante inserto di pelle gialla.
Il viaggio secondo Louis Vuitton finisce nel cortile del palazzo dove fa mostra di sé la struttura modulare realizzata con tubi di cartone riciclato realizzata dall’architetto giapponese di Shigeru Ban, originariamente concepita come ufficio temporaneo e installata nel 2004 sul tetto del Centre Pompidou a Parigi.
Begum Yaman
Ekin Yildiz
Feifei Niu
Zhihao Wang