Lori Lightfoot ci rende felici, la sua elezione a sindaco di Chicago ci elettrizza e ci fa sperare. Ci fa sperare e credere che in questo brutto momento del mondo non esistano solo i Putin, i Trump, gli Orban, gli Erdogan, i Salvini. C’è Lori con la sua bella faccia nera, il suo sorriso dolce e il suo sguardo intelligente. C’è Lori con la sua famiglia, sua moglie e sua figlia, che la accompagnano nel suo lavoro e nel suo impegno.
C’è Lori che sa quanto sarà duro il suo lavoro di sindaco a Chicago, una delle città più problematiche degli Stati Uniti, schiacciata da un debito di 28 miliardi di dollari, una popolazione in calo, un tasso di omicidi che supera quello di New York e Los Angeles, sarà sua la responsabilità di affrontare la lotta contro la circolazione di armi, il crimine e la relazione difficile tra polizia e cittadini. Con Lori ci siamo tutti gli altri, tutti gli altri spaventati e sicuramente incerti sulle scelte da fare in un mondo che cambia equilibri e certezze velocemente. Tutti gli altri che non ingabbiano la complessita dentro un post, e che non hanno soluzioni facili per situazioni complesse. Tutti gli altri che hanno voglia di vivere, lavorare, sperare e lottare per una vita che assomigli il più possibile alle proprie idee. Tutti gli altri che non pensano che il proprio pensiero sul mondo, sia l’unico, il più giusto, il più vero. Lori Lightfoot ha un compito immenso, ma non è sola. Il mondo, quello fatto da tutti gli altri, ama Lori le sue lacrime e la sua forza. Evviva Lori