Dei successi se ne parla sempre, in ogni momento, ovunque e dovunque. Ma di insuccessi quasi mai. E i veri e propri flop li si vuole scordare al più presto. Non è cosi però in Svezia dove è prevista per il 7 giugno l’apertura del Museo del Fallimento a Helsingborg. Che prevede di raccogliere alcune delle più curiose ma anche fallimentari innovazioni commerciali degli ultimi decenni. Tutto nasce da un’idea di Samuel West, uno psicologo appassionato di cimeli post industriali, che ha raccolto, anni dopo anni, diversi pezzi formando una personale collezione. Come spiega, infatti, la maggior parte dei progetti innovativi fallisce. E il museo mette in evidenza proprio questi fallimenti. L’obbiettivo è quello di offrire a chi lo visita una particolare esperienza di apprendimento. Ogni oggetto esposto offre uno sguardo approfondito nel business dell’innovazione, da sempre piuttosto rischioso. Alcuni sono esperimenti commerciali dimenticati. Come le lasagne al ragù surgelate della Colgate che hanno provato a farsi strada negli Anni Ottanta. O il Twitter Peek, un dispositivo simile ad un Blackberry ma ideato solo per twittare, lanciato nel 2009 e presto dimenticato. In altri casi si tratta di fallimentari tentativi di innovazione come fu il Nokia N’Gage, poco apprezzato, o il Dvd a noleggio di Blockbuster. Che dire, poi, dell’acqua di colonia della Harley- Davidson lanciata nel 1996 che ben pochi hanno gradito. O della maschera di bellezza Rejuvenique la cui specialità era quella di inondare di piccole scariche elettriche il volto di chi la indossava, per ringiovanire la pelle. Insomma, non bisogna avere paura degli errori. Anzi, qualcuno li espone pure.