Sono stata catapultata in un sabato di pioggia alla 13° edizione di Identità Golose, il luogo che accoglie sul palco i più grandi professionisti della cucina e della pasticceria, da Carlo Cracco a Massimo Bottura, da Massimiliano Alajmo a Davide Scabin, Nadia Santini e Heinz Beck. Pensavo ci fossero pochi addetti ai lavori, mangioni di professioni, e beoni etichettati e invece mi ritrovo in un universo appassionato e interessato. Gli stand di piccoli marchi sconosciuti e di grandi major del food&beverage sono presi d’assalto da professionisti della ristorazione, che raccolgono materiale, informazioni, incuriositi da nuovi metodi di cottura della pasta, da robot intelligentissimi, e da modelli inediti di organizzazioni aziendali. Sembrano tutti molto contenti di far parte di questo circolo degli eletti che ha fatto dell’enogastronomia una vera e propria bibbia e dei cuochi sacerdoti, se non addirittura, delle divinità. Molto interessante e visivamente molto bella “la dispensa” il luogo dove piccoli produttori e minuscoli consorzi dop doc igp espongono i loro prodotti. Un tripudio di olii, frutta, marmellate, conserve e minuscole bontà che ingolosiscono anche il più disinteressato dei visitatori.
La mia visita prevede una degustazione “Identità di Champagne” in collaborazione con la Maison de Champagne Ruinart e la cucina di Marco Sacco, lo chef a due stelle michelin, mago della cucina d’acqua dolce. Storco il naso, detesto la trota. Un elegantissimo allestimento accoglie il mio disappunto, lo champagne rosè è già nei calici e lo chef è all’opera. E in un sapiente miscuglio di marketing e vera passione ci viene presentato lo champagne e la ricetta di trota salmonata del cuoco del “piccolo lago”. E finalmente ci viene servito il piatto dall’accoppiamento cromatico perfetto, il rosa del pesce si accoppia con il verde della crema di crescione e delle favette fresche e con l’aranciato delle uova di storione . La prima forchettata è incredula, la seconda incuriosita, la terza rapita, il pesce è buonissimo, morbido e tenero, il sapore è delicato ma deciso
In una parola, squisito. Lo champagne rosè è esattamente quello che ci vuole per questa ricetta, è quieto, fruttato, misterioso lineare come l’orizzonte del lago. Il tutto nel segno del rosa
Esco entusiasta e allegra da questa esperienza sensoriale inaspettata.
Dal 2005, il congresso milanese è cresciuto ogni anno: si sono moltiplicati i produttori di ghiottonerie che espongono, il numero di lezioni e le giornate. E’ cambiata la sede – da Palazzo Mezzanotte al più spazioso Mi.Co. In 12 edizioni si sono alternati sul palco oltre 500 cuochi, pizzaioli e pasticcieri da più di 20 Paesi del mondo, sono fiorite iniziative collaterali come Milano FOOD&WINE Festival e Ristoranti Fuori Congresso.
Anna Chisari
Identità Golose fino al 6 marzo
MI.Co – Milano
Interessante! Avrei voluto esserci
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