La poesia, la prosa, la pittura, la fotografia sono gli strumenti che Ocean Vuong, giovane scrittore vietnamita al suo romanzo d’esordio, utilizza per scrivere la lunga lettera alla madre morente. Brevemente risplendiamo sulla terra pubblicato da La nave di Teseo ci tocca e ci sfiora con immagini crudissime e descrizioni sublimi, pittura di parole, fotografia dei verbi che descrivono l’attimo, racconto di vite strappate e disperate che intrecciano sogni e bugie. Il volo degli insetti che si posano sulle foglie di tabacco, le parole e i gesti di Trevor, compagno poetico e impaurito del giovane Ocean, le mani usurate della madre, i capelli bianchi della nonna, la cittadina americana che non offre altro che droga e solitudine, le gradazioni della luce che si posa sulle persone e sugli oggetti, le atmosfere segrete dei luoghi vissuti. Vuong scatta una parola e ti risucchia dentro il suo universo bello e agghiacciato, sdradicato e contemporaneo. E’ libro confessione alla madre che non leggerà mai lo scritto, sta morendo e non ha mai imparato l’inglese. Un libro importante, che non si legge facile ma che spennella e approfondisce gli stati del cuore, dell’amore e degli occhi.

Anna Chisari