Intanto una conferma: il toporagno esiste e da tempo. Non è solo un gioco di parole per bimbi e neanche un’invenzione mitologica, l’ho visto. E, sorpresa, qualcuno, un tempo, gli ha anche realizzato un sarcofago.
Dal suo sarcofago, piccola scatola lignea del IV secolo a.C. proveniente dall’Antico Egitto, sono usciti meravigliosi e sorprendenti tesori. Non solo perché di valore economico o testimoniale, ma perché capaci, se riaccostati per relazioni del tutto inusuali, di raccontare l’umano.
La mostra “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”, curata dal regista Wes Anderson e dalla scrittrice e illustratrice Juman Malouf nella sede milanese di Fondazione Prada in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, è un gioco di libere associazioni, un esercizio di collegamenti dai più arditi e di difficile comprensione, ai più semplici e immediati che raccolgono opere diverse intorno a un colore o un soggetto. Così, 537 opere d’arte e oggetti selezionati tra le collezioni del Kunsthistorisches Museum e dal Naturhistorisches Museum di Vienna, ridisegnano la linea temporale e la geografia della cultura materiale umana custodita nelle due istituzioni austriache. Le opere sono esposte a gruppi: dagli oggetti di colore verde ai ritratti di bambini, dalle miniature agli strumenti di misurazione del tempo.
L’installazione, pensata dagli artisti curatori con Itai Margula (Margula Architects), ripropone l’atmosfera del Castello di Ambras a Innsbruck, residenza progettata nel 1570 per ospitare le collezioni dell’Arciduca Ferdinando II di Asburgo e della moglie Philippine Welser, in particolare il Castello Inferiore concepito per condividere con ospiti e visitatori il patrimonio artistico del sovrano.
Della Wunderkammer cui si ispira ripropone la magia della scoperta, attraverso risonanze e connessioni inattese, letture improbabili e forse poco scientifiche, in un viaggio sorprendente nella storia dell’umanità: dal piccolo sarcofago di Spitzmaus, al Busto di matrona, scultura romana in marmo della seconda metà del I secolo a.C., dalla miniatura di un kayac con attrezzatura, ante 1906 Groenlandia, all’edizione di lusso in scatola di un revolver Gasser a percussione centrale a sei colpi del 1891.
La selezione, dichiaratamente personale, parziale, non accademica e interdisciplinare, racconta non solo gli oggetti in mostra, ma gli universi creativi dei due artisti e invita al gioco. Un gioco che dovremmo fare in tanti e spesso, buono per esercitare la mente creativa e per rileggere la storia.
All photo by Andrea Rossetti
Courtesy Fondazione Prada
Il sarcofago di Spitzamaus e altri tesori
20/09/2019 – 13/01/2020
Fondazione Prada
Largo Isarco 2
Milano