Le crescenti disparità economiche del mondo globalizzato in cui viviamo sono sempre più associate nel dibattito pubblico a una serie di fenomeni negativi: conflitti sociali, impoverimento, chiusura di spazi di deliberazione democratica e perdita di fiducia nelle istituzioni. Nella sua decima edizione, la Conferenza Mondiale Science for Peace intende affrontare il tema delle diseguaglianze, mostrando come esse si ripercuotano su numerosi aspetti della vita sociale, politica ed economica a livello locale e globale.
Nella maggior parte dei paesi dell’OCSE il divario economico tra ricchi e poveri ha raggiunto il suo livello più elevato da 30 anni a questa parte.
Se nel 1980 il 10% più ricco della popolazione della zona OCSE guadagnava 7 volte il reddito del 10% più povero oggi tale rapporto è pari a 9,5 a 12. Anche il coefficiente di Gini, che misura le disuguaglianze di reddito e di ricchezza, è aumentato in media di tre punti percentuali, passando da 0,29 a 0,32.
Anche in Italia il divario è cresciuto, causando migrazioni interne (con conseguente spopolamento delle zone depresse), crescita del tasso di povertà(un problema che ha coinvolto 1 milione e 292 mila minori nel 2016), ampliamento della disparità tra settentrione e meridione anche in ambito sanitario (la mobilità sanitaria interregionale riguarda almeno un milione di italiani).
Al contrario, il divario tra paesi sviluppati ed economie emergenti è diminuito. Per esempio, 30 anni fa il tenore di vita in Francia e in Germania era di 20 volte superiore a quello della Cina o dell’India, ora tale gap si è dimezzato. Nonostante ciò, i fenomeni migratori non si sono arrestati e le loro conseguenze infiammano il dibattito politico all’interno dei paesi economicamente più sviluppati.
Diversi studi confermano che le diseguaglianze di reddito hanno un forte impatto su molti aspetti della vita delle persone. Chi è privo di mezzi sufficienti ha maggiore difficoltà a sviluppare conoscenze e competenze, ha minor accesso effettivo alle cure e vive meno a lungo. Le politiche distributive (politiche sociali, sanitarie, dell’istruzione, del lavoro, ecc.) sono uno strumento fondamentale per aiutare la società nel suo complesso a funzionare meglio ed essere più equa.
La scienza ha molto da dire in questo contesto. Utilizzando il metodo scientifico possiamo valutare le soluzioni adottate nel corso della storia recente per contrastare e ridurre i diversi tipi di disuguaglianze (politiche fiscali, politiche di welfare, contrattazione salariale). Grazie a un costante dialogo tra decisori politici e comunità scientifica è possibile adottare politiche tese a diminuire il divario tra chi ha di più e chi ha di meno, e contribuire a ridurre gli effetti negativi delle crescenti disparità.Un aspetto allarmante della crescita delle disuguaglianze riguarda l’ambito della salute.Per questo la Conferenza dedica a questo tema la seconda giornata che tratterà l’accesso alle cure e ai farmaci, darà spazio alla medicina di genere, all’utilizzo dei big data e allo sviluppo della genomica, e sottolineerà l’importanza della prevenzione tramite corretti stili di vita.
Nella decima edizione della Conferenza Mondiale Science for Peace, con l’aiuto di esperti di fama internazionale si cercherà di rispondere a queste domande:
• Quanti e quali tipi di disuguaglianze esistono? Quali vanno combattuti e quali tollerati?
• Perché le disuguaglianze stanno aumentando all’interno dei paesi mentre le disuguaglianze tra paesi mostrano un andamento non univoco?
• In che modo i decisori pubblici possono, tramite politiche adeguate, contribuire alla riduzione delle disuguaglianze?
• In che modo le condizioni sociali, economiche e ambientali in cui le persone vivono influenzano le loro condizioni di salute?
• Quali politiche possono essere messe in atto per migliorare l’accesso alle cure e, al tempo stesso, per agire sui fattori sociali che incidono sulla salute delle persone?
10^ EDIZIONE CONFERENZA MONDIALE SCIENCE FOR PEACE
15-16 Novembre 2018
Università Bocconi, Milano
#S4P2018