Nuovi modelli abitativi: piccole case modulari


Il mondo sta cambiando, questo è evidente. Le grandi ondate migratorie, i cambiamenti climatici, le crisi economiche, la concentrazione della popolazione mondiale nei centri urbani stanno ridisegnando il nostro quotidiano. A partire dalle città, sempre più grandi e sovrappopolate.

A questi cambiamenti devono adeguarsi anche architetti e designer, cercando di dare risposte progettuali serie alle nuove necessità. Una sfida non facile a questioni di grande complessità che coinvolgono le condizioni degli esseri umani, la sostenibilità ambientale e le possibilità tecnologiche, tutto in spazi che si riducono.

In occasione della design week milanese si sono viste alcune interessanti idee su come lavorare in spazi di piccole dimensioni rispondendo alle esigenze dei diversi utilizzatori, dai container trasformati in abitazioni, alle strutture modulari realizzate con materiali naturali.

Nella mostra Inhabits Milano Design City, per esempio, erano esposti moduli abitativi innovativi, leggeri e autosufficienti. Le proposte componevano un vero e proprio villaggio fatto di abitazioni di pochi metri quadri sostenibili ed efficienti.

Tra queste il modulo abitativo Genesi House realizzato da La Maggiò Engineering & Construction, spazio innovativo in grado di essere facilmente spostato e rimontato, e configurabile sulle diverse esigenze del cliente.

Interessante anche il modulo abitativo dispiegabile M.A.D.I., progettato da Renato Vidal. Una struttura quasi triangolare pieghevole, realizzata in legno trattato e altri materiali ecosostenibili ed edificabile in sole sei ore di lavoro di tre operai. La tecnica del dispiegamento la rende utile per la realizzazione di edifici antisismici a uso residenziale, per il tempo libero, l’ospitalità, la collettività e la realizzazione di villaggi temporanei per eventi sportivi o fieristici e di pronto intervento in caso di calamità naturali.

Un esempio dall’aspetto più futuristico è quello nato dalla collaborazione di Rubner Haus con l’Istituto Europeo di Design IED Torino. Spaceship, progettata da Cesare Griffa e Paolo Scoglio di IED, è un modulo abitativo in legno realizzato utilizzando la progettazione parametrica generativa e seguendo i criteri della casa passiva, una casa capace di sfruttare le risorse naturali, la fotosintesi, l’acqua, in modo da provvedere autonomamente – in percentuali variabili – al proprio fabbisogno energetico e non solo.

La più piccola tra le proposte è quella di Leonardo Di Chiara con il prototipo aVOID. Uno spazio abitativo di 9 mq su ruote dotato di tutti i comfort necessari al vivere quotidiano, caratterizzato da una forte adesione ai principi minimalisti e a uno stile di vita più sostenibile. Con la sua configurazione a schiera, aVOID apre la strada allo sviluppo di “quartieri migratori” per mini case mobili all’interno di grandi metropoli.

Per il recupero di container marittimi ci pensa invece Containerwerk, l’azienda tedesca specializzata nella riconversione di container dismessi in spazi abitativi di alta qualità e dai prezzi accessibili. Grazie a una tecnica brevettata, l’azienda assicura un isolamento interno monolitico e altamente performante.

Containerwerk

Questi sono solo alcuni esempi di come il progetto risponde alle emergenti necessità abitative, alcune più moderne, altre più classiche, tutte attente alla sostenibilità e alla modularità. Ma siamo davvero sicuri che nel futuro vivremo in un cubo?

 

Claudia Elizabeth Jasso Sánchez

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