Glossario minimo del più infernale dei Social
Nell’ultimo periodo della mia vita ho avuto e ho tanto tempo, conosco i social per lavoro e per uso personale. Non conoscevo Tik Tok, durante certe lunghe giornate ho cominciato a fare scrolling sul social cinese. L’algoritmo ha deciso per me, o forse, sono stata io a soffermarmi qualche secondo in più su un certo tipo di video, su un dato modello di contenuto, et voilà, sullo schermo del mio smartphone sono apparsi famiglie numerose e mangione, cuochi e ricette tutte facili da fare, cantanti improvvisati e stonati, feste di diciottesimo da nababbi, matrimoni romantici e ingombranti, arredamenti di case impossibili, ma vere, in stile Genny Savastano (serie Tv Gomorra), bambini e bambine usati come bambolotti parlanti per l’orgoglio della mamma o del papà dietro all’obiettivo, baby shower come se piovesse, ed ecografie di piccoli feti ignari di essere già divi. Non ho scelto di seguire booktoker, non ho scelto di seguire attrici registi, non ho scelto di seguire giovani, non ho scelto di seguire giornalisti e politici, non ho scelto di seguire VIP, ViPPINI e VIPPETTE, ho scelto e continuato a seguire i Signor Nessuno italiani che vantano comunque centinaia di milioni di followers da cui sono amati, seguiti, imitati, omaggiati con regali più o meno costosi, criticati ferocemente o adorati a suon di cuoricini ed emoticon dolcissimi. Da questa quotidiana visione ho tratto pensieri, riflessioni e osservazioni che cercherò di sintetizzare in un glossario per rendere più chiaro possibile il mio pensiero. In questi giorni la piattaforma ha comunicato ai suoi creatori di contenuti che non saranno più pagati con le stesse regole, dal 26 febbraio 2024 bisognerà impegnarsi di più nella costruzione dei video e che bisognerà avere sempre più followers!



Arredamento: La maggior parte dei miei tiktokerpreferiti hanno gusti in fatto di arredamento che non coincidono con i miei, poco male, come si dice il mondo è bello perché vario. Quello che mi stupisce più di ogni altra cosa è che le loro sono case super decorate, piene zeppe di oggetti, ninnoli, copritavoli, copriforno, copripiastra, coprisedia, copridivano, copriportaombrello. Cascate di volant, fiocchi, strass e Swarovski sparsi in ogni dove, su qualsiasi superficie occupabile. La rincorsa all’abbellimento non ha ostacoli di prezzi o mancanza di spazio. Decorato è Bello. Discorso a parte per le case in stile Gomorra, barocco e roccocò tutto mischiato in un potpourri micidiale, poltrone modello Re Sole, tappezzerie, accessori, quadri che non trovano posto nelle peggiori delle scelte del succitato Genny, c’è sempre in queste case il tocco finale della pantera in ceramica ad altezza naturale dorata e intarsiata.
Arte: Non ho visto nelle migliaia di video alcuna forma di arte. Nessuna arte in nessuna forma, nessuna visione, nessuna rilettura del reale, nessuna creatività, nessuna trasfigurazione. Su Tik Tok c’è solo la crudissima realtà che talvolta può essere bella, confortante e rappresentativa di chi guarda, ma molto spesso è squallida, frustrante, ripetitiva.
Artigiani &Commercianti: I più furbi sono gli artigiani e i commercianti. Bravi, capaci e motivati riempiono il social di video dei loro manufatti, delle loro mercanzie. Mobilieri, fruttivendoli, ristoratori, baristi, imbianchini, agenti immobiliari, boutique con capi a 4, 99 euro, negozi di ninnoli e accessori vari (vedi voce arredamento), carrozzieri e macellai con offerte imperdibili si producono in travestimenti improbabili, primi piani di piatti colmi e ricchi, dettagli di cipolle di Tropea grosse come la testa di un bambino di 1 anno. In questo modo i furbetti aumentano i followers e le fila dei loro clienti reali, i quali con onore e gioia si lasciano riprendere e intervistare dai loro beniamini. Un mercato a telefono aperto dove tutti vendono il meglio e tutti acquistano il fantastico.
Bambini: Dal concepimento alla morte. Su Tik Tok i bambini sono una vera e propria risorsa, i neogenitori già dalle prime settimana di ritardo di ciclo mestruale, cominciano a postare frasi d’amore infinito nei confronti dell’eventuale nascituro, segue foto e video nel bagno decoratissimo del test di gravidanza con canzone dolcissima, segue baby shower con finta sorpresa dei genitori e di amici e parenti che applaudono, si baciano, si congratulano. Eserciti di professionisti si inventano i modi più estrosi di comunicare al mondo il sesso del nascituro (palloncini, mongolfiera, cascata di petali, colombe colorate, elicottero che sorvola il cielo con la scritta “Sara Lei? o Sarà Lui? Dopo il Baby shower l’ecografia del piccolo essere sarà mostrata in lungo e in largo, ogni acquisto sarà discusso, deciso, comprato e registrato, i pensieri dei nonni, degli zii e degli amici più cari allieteranno l’allestimento della stanzetta. La nascita è un tripudio, rose, anelli, diamanti e lo stesso piccolino/a inquadrati e ripresi al ritmo di un video ogni quarto d’ora. Non parliamo del battesimo e del primo compleanno, altro che album di fotografie dei miei tempi, qui c’è da farsi venire l’esaurimento nervoso. Il destino dei pargoletti un po’ cresciuti è già segnato nel loro genere, le femminucce diventano piccole donne (non nel senso del romanzo) e vengono vestite, pettinate e persino truccate come dive e starlette, le piccoline sollecitate da mamma e papà cantano canzoncine lezzose, o si inventano buffi modi di dire in camerette che fanno impallidire la stessa Barbie. La vita per i maschietti è un po’ più movimentata, stanno con i papà che li portano al lavoro, in campagna, a cavalcare piccoli pony, a portare il mangime a polli, oche, allevati nella fattoria dei nonni che sorridono felici vedendo l’intelligenza del nipotino. Talvolta i bimbi sono talmente stanchi di essere ripresi che si lanciano in capricci e monellerie peggio di Gian Burrasca, oppure si ammutoliscono e cercano con lo sguardo la pietà dell’amato genitore che nonostante i pianti e i lamenti continua a riprendere.






Cantanti: Su Tik Tok cantano tutti. È un festival di Sanremo continuo. Una vera e propria gara alla stonatura. Il karaoke è il passatempo preferito dei miei Signor Nessuno, una canzoncina a polmoni aperti non si nega a nessuno. Così nonne e nonnetti, genitori innamorati, adolescenti eccitati, milf attempate cantano e ballano a ritmo delle canzoni prescelte. Gli emuli della buonanima di Raffaella Carrà si producono in Tuca Tuca, balli erotici e simil-spaccate senza battere ciglio, senza nessun pudore. Del resto, la legge del social è precisa: più sei buffo, stonato e disarticolato più visualizzazioni hai. Tutti ma proprio tutti sottostanno a questa legge. Sono predilette le canzoni napoletane e il genere neomelodico in lingua italiana, ma anche i successi di Gloria Gaynor, Donna Summer, Barry White. Uno sfoggio continuo di ugole d’oro e ancheggiamenti sexy. Qualcuno ardito si spinge a scrivere le canzoni che canta, a inventare coreografie e a prodursi video con (veri?) ballerini. Tutti sembrano dire: Amadeus Scansati
Compleanni e Matrimoni: Le feste in genere per i miei amici (sconosciuti/conosciuti) di Tik Tok sono momenti fondamentali nelle loro vite. Eventi a cui dedicano anima e corpo, mesi e mesi di ricerca di location, ristoranti e/o catering, abiti, bomboniere e tutti gli accessori che devono essere tanti e molto vistosi. Non risparmiano tempo e denaro per organizzare o farsi organizzare da specializzatissimi event planner Diciottesimi e Matrimoni indimenticabili. I luoghi scelti assomigliano molto a Disneyland con castelli, animali volanti e zampilli di petali di rosa. Gli abiti pomposi e magnifici come neanche alla corte del Re Sole. Bomboniere con l’immagine della/del diciottenne o degli sposini ritratti o disegnati da un artista del posto, tovaglie da tavola e tovaglioli personalizzati, amiche e damigelle vestite come la sposa e/o con i colori scelti dalla coppia. Ma le animazioni sono il clou del giorno/serata, infatti, si sprecano voli di colombi e mongolfiere, bagni in piscine color arcobaleno, carrozze ottocentesche che trasportano festeggiati e invitati, fiamme di fuoco da attraversare, collane di fiori hawaiane, torce ardenti a segnare i viali, galoppate al chiaro di luna in riva al mare e, infine, fuochi pirotecnici e botti come se fosse la festa di Sant’Agata a Catania. I miei tesori amano le favole e se ne costruiscono una nei giorni importanti.





Grammatica e ortografia: Tik Tok è l’isola felice di quelli per cui la maestra delle elementari ha consumato tutte le sue mezze matite blu. È un posto non solo dove il congiuntivo è un antipatico vecchio sconosciuto, ma anche la è con l’accento e la ha con la h sono disperatamente emarginati. Non parliamo delle lettere doppie e di acua. Errori talmente gravi di grammatica e ortografia che sembrano fatti apposta, lanciati sullo schermo per divertire i followers, che peraltro commentano i fatti dei loro beniamini con la stessa gragnuola di strafalcioni. In buona sostanza, su Tik Tok ci sono “Tati inamorati che si ameno e anno voglia di avere banbini beli e buoni” “Mamme che cianno a quore il futuro dei suoi figli” e “Casette di cipole di tropea assoli 5 euro”
Lavoro: A parte i succitati artigiani e commercianti su Tik Tok non lavora nessuno. Molti Tiktoker si dedicano anima e corpo nella missione di allietare il mondo con i loro balletti, la pappa del bambino, la pulizia della casa con il rumore dell’aspirapolvere incorporato. Uomini e donne che di prima mattina, ancora in pigiama con i capelli scarmigliati e gli occhi impiastricciati, sbadigliano davanti alla video camera del proprio telefonino e augurano Buongiorno. A parte le mamme che lavorano tantissimo per allevare i bambini, le occupazioni di coppie etero e omosessuali su Tik Tok sembrano essere andare a fare la spesa, tornare a casa e fare lo svuotaspesa, cucinare la spesa, dare le ricette con gli ingredienti acquistati, farsi un caffè, uscire e in macchina fare il video del tragitto, recarsi in un centro commerciale, fare acquisti nei negozi del centro commerciale, passare dai nonni che abbracciano e baciano i nipotini, tornare a casa, cucinare la cena, mangiare la cena, mettere i bambini a letto, guardare la TV con snack incorporati, dare la buonanotte mentre si indossa il pigiama in bagno. Domani è un altro giorno e si vedrà (la stessa cosa).
Morte: In una società in cui nessuno vuole pensare alla morte su Tik Tok la morte ha trovato spazio. Così si possono vedere tanti video e tante foto del deceduto/a in vita nei suoi momenti più belli, pochi video del funerale, tanti, tantissimi video davanti alla tomba o al loculo del caro estinto/a, questi preceduti dalla scelta e successivo acquisto del mazzo di fiori da apporre nei vasi, segue video con congiunto/a che piange e prega.
Regali: I tiktoker ricevono tanti regali, regali di tutti i tipi, piccole cose ma anche oggetti costosi. I regali arrivano da fan innamoratissimi che omaggiano i loro prediletti senza chiedere nulla in cambio se non un saluto, o il video del pacco appena arrivato e scartato con sorpresa ed entusiasmo dall’amore loro. A Natale, a Pasqua e per il compleanno del favorito i video si accavallano e i doni si confondono, ma dolcissimo il/la tiktoker ringrazia tutti/e con le lacrime agli occhi (anche se non ricorda il nome del mittente).
Ricette: Tutti cuochi e tutti masterchef. È un contagio senza fine senza vaccino possibile, né antivirale che tenga. È una febbre che assale tutti, giovani, vecchi, donne, uomini, al sud o al nord. Tutti con la ricetta della nonna o della mamma più buona, più golosa, più tradizionale. Sul social cinese si cucina tanto e si mangia tanto, porzioni gigantesche grondanti burro, mozzarella, besciamella, nutella, cioccolato bianco, cioccolato fondente, zucchero a velo, crema chantilly. Ci sono ricette semplici e veloci o ricette complicate con lunga preparazione, ma non importa, i provetti Cannavacciuolo o Massari non si scoraggiano mai, con pazienza e allegria mescolano, impastano, soffriggono infornano senza tregua nelle loro cucine barocche/rococcò. Tra i miei ragazzi pochissimi vegetariani, inesistenti i vegani, altissima la percentuale dei XXL.



Santi: La religione è un must. Ci sono tanti, tantissimi santini parlanti con le effigie dei vari santi che ti chiedono di seguirli e scrivere Amen nei commenti. Ci sono tante, tantissime riprese di processioni e di fedeli che offrono fiori, ceri e oro al loro Santo/a del cuore. Le riprese delle processioni si intensificano al Sud, dove, si sa, le feste dei Santi Patroni sono emozionanti, magnifiche, drammatiche, pagane, decorate di ghirlande luminarie. È l’apoteosi della religiosità fercoli preziosi, santi ingioiellati, devoti adoranti e vocianti, candele grandi come uomini, bambini appoggiati alla statua del santo/a, canti di gola profondi, preghiere e ringraziamenti. E poi, bancarelle di dolciumi, bancarelle di indumenti vari, saltimbanchi, pentole che cuociono tutto in dieci minuti, candele e gagliardetti con i colori della Santo/a della città. Il tutto ripreso minuziosamente dal tiktoker che riesce a fare più di venti video per raccontare tutto ma proprio tutto ciò che succede. E che Dio ce la mandi buona





Spettacolo: Alcuni dei miei pupilli si sono dati allo spettacolo, cantano, ballano e raccontano barzellette, ma non su Tik Tok, no! In locali ben organizzati con tanto di palcoscenico, locandine, inviti e pubblico pagante. I fan adoranti accorrono da ogni dove e pagano un biglietto d’ingresso per toccare, sentire e, soprattutto, farsi un selfie dedicato dal loro tesorino. Che eventi e che eleganza in queste serate, va in scena un mondo rutilante e ben illuminato di improvvisazione e approssimazione. Spontanei e sicuri del loro successo i tiktoker si lanciano in acrobazie vocali, balli di gruppo e karaoki con commozione incorporata.
Stoviglie: La notizia è definitiva, su Tik Tok i piatti i bicchieri le posate e molti utensili da cucina sono quasi tutti di plastica. In barba alle norme contro la plastica monouso del 14 gennaio 2022, che, frutto del recepimento della direttiva SUP (single use plastics) 2019/904 della Comunità europea, vieta la vendita di posate, piatti, cannucce e altri prodotti in plastica anche “oxo-degradabile”. I miei pupilli non sono stati avvertiti di queste nuove norme, loro continuano a usare piatti, bicchieri ecc. ecc. che sono tanto comodi, usa e getta e non se ne parla più.

Ma come cantavano i Matia Bazar:
C’è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno
E che fermare non potrai
E viva e viva il mondo, tu non girargli intorno
Ma entra dentro al mondo, dai
Anna Chisari