L’uomo che confonde la luna con il sole senza avere coltelli in mano ma nel suo povero cuore… Canto e conosco tutte le parole.
Caro amico ti scrivo e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò… Canto e conosco tutte le parole.
Canto le parole asciutte e auliche insieme di Lucio Dalla, riconosco il mio tempo, fischietto il tempo di tanti che cantano le sue canzoni senza strumenti, a squarciagola ricordando acuti e pause. Bologna gli dedica una via, Bologna l’onora ogni sera nella sua strada lasciando che i portici riecheggino le sue liriche. Ed è una musica che riempie, che è nostra, forse tra le più nazionali che abbiamo.
E chissà chissà domani, forse ci renderemo conto che ‘nazionale’ e ‘popolare’, non devono per forza essere ‘stupidi’ e ‘superficiali’.
E chissà come sarà lui domani, su quali strade camminerà cosa avrà nelle sue mani, forse uno sguardo pietoso e sensibile come quello del poeta bolognese.
E la notte dei miracoli e in mezzo a questo mare bisognerà scoprire qual è la stella da seguire per restare umani come umano era il più bolognese dei poeti.